Guido Rossi

 

Guido Rossi: oltre Calciopoli c'è di più

 

Quello che ha rappresentato Guido Rossi per il nostro paese è qualcosa in più, che va ben al di là del tema calcistico

 

Non sappiamo se verrà ricordato per l'assegnazione dello scudetto del 2006 all'Inter, per aver gestito l'emergenza di Calciopoli o per essere stato il presidente in carica della FIGC quando la nazionale italiana si è laureata per la quarta volta nella sua storia campione del mondo nel mondiale di Germania 2006. Certamente quello che ha rappresentato Guido Rossi per il nostro paese è qualcosa in più, che va ben al di là del tema calcistico, anche se spesso in questo paese sembra che conti solo quello.

Giurista e grande esperto di diritto societario, più volte per la sua grande competenza e personalità fu chiamato a gestire situazioni di emergenza, cosa che fece in modo autoritario per poi lasciare quando sentiva che stava venendo meno la sua utilità. Oltre al suo ruolo accademico, viene ricordato per essere stato Presidente della CONSOB nel 1981, per essere stato eletto Senatore della Repubblica per Sinistra Indipendente nel 1987 (legislazione in cui fu promotore della legislazione Antitrust in Italia), per aver guidato Montedison e Telecom Italia (in due circostanze, l'ultima nel 2006 dopo le dimissioni di Tronchetti Provera). Nel 2007 fu anche consulente per il rilancio di una Fiat in grande difficoltà.


Per i calciofili ė sicuramente noto per essere stato chiamato nel 2006 a presiedere da Commissario straordinario la FIGC dopo lo scoppio dello scandalo di Calciopoli che aveva visto coinvolto anche il presidente Franco Carraro. Il processo sportivo che portò alla condanna della Juventus, scatenò lo scandalo dell'assegnazione dello scudetto revocato ai bianconeri del 2005/2006 a favore dell'Inter che si era classificata al terzo posto a distanza siderale dalla coppia Juventus e Milan condannate in diversa misura dalla giustizia sportiva. Rossi dichiarò sempre che tale decisione era da ascrivere alla commissione dei saggi da lui nominata, mentre la commissione, per bocca di Aigner, fece sapere, qualche anno dopo, che tale commissione aveva solo dato il suo parere circa la possibilità di dare al commissario (in base alle norme di Figc e UEFA) i poteri di cambiare l'esito della classifica a seguito di penalizzazioni di alcune squadre. Tradotto significa che la decisione di assegnare lo scudetto del 2006 all'Inter fu una decisione esclusiva di Guido Rossi.

Peccato che per quattro anni (dal 1995 in poi) il dott. Rossi fosse stato un membro del CDA dell'Inter Football Club di cui era grande tifoso. Certamente non un grande esempio di imparzialità per chi per anni si era fatto paladino di ogni sorta di conflitto di interessi. A mandare tutto in cavalleria, come spesso succede in questo paese, fu la clamorosa vittoria del Mondiale in Germania della nazionale di Marcello Lippi, cosa che fece passare in secondo piano tutto il resto, compreso l'assegnazione del famigerato scudetto di cartone alla sua Inter, propedeutico ad una serie di successi nerazzurri privi di concorrenza che altrimenti la squadra di Moratti non avrebbe mai ottenuto.

Questo ci ha consegnato la storia, ma nonostante tutto è decisamente da stigmatizzare l'incivile comportamento di molti tifosi che appena appresa la notizia della sua morte non hanno trovato di meglio che esultare per la sua scomparsa. La si può pensare come si vuole, e sicuramente la storia, come sempre, ha emesso i propri verdetti, ma non si può negare che Guido Rossi sia stato uno dei personaggi più importanti (e per questo discussi) della storia recente del nostro Paese, e che per questo meriti rispetto.

 

 

 

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