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Derby di lunedì: ecco chi l'ha voluto ed ha ragione

 

Dopo la sosta, 2 pessimi precedenti. Strane polemiche sul derby di lunedì. Cosa cercano davvero i pm di Milano?

 

Sono andato a ripescare, grazie all’aiuto di Pietro Mazzara, i precedenti del Milan in questa stagione subito dopo la sosta per le nazionali. Non sono per niente confortanti. In questi casi se c’è una tendenza va esaminata con grande attenzione perché offre qualche spunto. Ecco allora i precedenti in materia: sosta di settembre derby perso con l’Inter 1 a 5; sosta di ottobre Milan-Juve (in 10 per l’espulsione di Thiaw) partita persa 0-1; sosta di novembre Milan-Fiorentina vinta 1-0. Adesso siamo a fine marzo ma le condizioni sono identiche a quelle di altre circostanze simili. Pioli ha avuto soltanto oggi, giovedì, a disposizione l’intero gruppo di rientro dalle diverse nazionali e deve naturalmente fare un attento esame di chi ha giocato, quanto ha giocato e come è tornato, qui inteso anche come viaggi. Ad esempio i due americani Musah e Pulisic: quest’ultimo tra l’altro ha partecpato a una sfida giunta anche ai supplementari. Dalle notizie di siti e agenzie l’unico tornato ammaccato è Kjaer che si aggiunge all’assente Kalulu. In più c’è da mettere in conto l’assenza di Theo Hernandez, squalificato per effetto di una ammonizione “decisa” dalla panchina del Verona, il cui allenatore Baroni è caduto in un clamoroso equivoco poi confessato alla fine e per il quale ha anche chiesto scusa come sanno fare i veri uomini di sport.

 

La conclusione è una soltanto: le scelte di Pioli, deputato a calibrare bene l’utilizzo di chi è rimasto a Milanello e chi invece è andato in giro per il mondo, diventeranno decisive. Bisogna fidarsi del tecnico che in quest’ultimo periodo sembra abbia recuperato la migliore condizione psico-fisica del gruppo. Non solo. Si è fatto anche promotore, come rivelato dall’intervista di Andrea Butti a Telelombardia, di qualche richiesta specifica riferita al calendario. Di qui lo spostamento a lunedì 22 aprile il derby di ritorno, decisione che è stata criticata soltanto da quella parte “bacata” del tifo di parte che sta aspettando quella serata come se fosse la partita della vita e della stagione, forse anche per sfogare la delusione patita con l’eliminazione dalla Champions per mano di un rivale, l’Atletico Madrid, che non era considerato di quelli proibitivi.

 

INDAGINE SUL CLUB - La semplice lettura delle ricerche pubblicate dall’avvocato Felice Raimondo ha messo insieme le tessere del mosaico che sarebbero servite ai pm della procura di Milano per raccogliere le informazioni necessarie sul passaggio da Elliott a RedBird. Non solo. Ma il fatto che il provvedimento di perquisizione e sequestro di tablet e smartphone sia incardinato su due discutibili pilastri (la Covisoc quale soggetto pubblicista, e ancora la Covisoc con sede a Roma quindi eventualmente competente il tribunale della capitale) lascia capire che i magistrati sono alla ricerca di altro. Magari di qualche traccia del passato, addirittura del primo passaggio di proprietà in casa milanista perchè tutto l’apparato giudiziario di estrazione interista -la cui proprietà ha qualche problemuccio da risolvere a breve scadenza- ha sempre avuto da ridire su quella operazione. I legali di Furlani non hanno presentato ricorso al tribunale del riesame, facoltà loro concessa dalla legge. Forse perché avevano letto, come una sorta di messaggio in codice, una chiosa contenuta in un articolo della Gazzetta dello sport che consigliava di non indispettire l’ufficio diretto dal dottor Marcello Viola, magistrato di grande valore e di note simpatie interiste. A Torino, i legali della famiglia Agnelli non si sono lasciati intimidire, hanno fatto appello al riesame e hanno ottenuto il dissequestro dei documenti. Adesso viene enfatizzata, in mancanza di sostanza, la notizia dell’avvio dell’esame dei dispositivi. Cosa può venire fuori da messaggi e mail? Provo a indovinare: qualche trattativa di calcio-mercato magari…


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