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Mi manda Sacchi

 

Mangia? Arrigo Sacchi non esitò di affidargli la panchina dell'Under 21

Sarà dunque il CSU Craiova il primo ostacolo da superare nella corsa al rientro in Europa League del Milan di Vincenzo Montella. Il CSU Craiova ci arriva dopo un quinto posto ottenuto nello scorso campionato rumeno, risultato che rappresenta il miglior piazzamento della storia di una squadra nata nel 2013 dalle ceneri del fallito Universitatea Craiova. Dal punto di vista tecnico non ci dovrebbero essere grossi problemi a liberarsi di questo avversario, tuttavia non si può nascondere un filo di ansia dovuta al fatto che l'allenatore dei rumeni è un italiano, tecnico molto preparato che sicuramente non fa dei nostri avversari un manipolo di sprovveduti sotto il profilo tattico. Naturalmente stiamo parlando di Devis Mangia, da quest'anno alla guida del Craiova, ed il cui nome nel recente passato in più di una occasione è stato accostato al Milan.

Il nome del tecnico di Cernusco sarà stato fatto in qualche "cena di lavoro" al Presidente Berlusconi ed all'AD Galliani dal consigliere speciale Arrigo Sacchi, che di Mangia è il grande maestro ed ispiratore, al punto che dopo l'avventura di Palermo (la prima è finora unica in A), nel 2012 l'allora coordinatore del settore giovanile della Nazionale italiana Arrigo Sacchi non esitò di affidargli la panchina dell'Under 21. Sicuramente l'esperienza alla guida della giovane nazionale ha rappresentato il punto più alto della giovane carriera di Mangia, avendo guidato gli azzurrini fino alla finale del campionato europeo di categoria disputato in Israele e perso solo all'ultimo atto conto la grande favorita Spagna per 4-2. Tuttavia, nonostante quel bel risultato, la successiva carriera di Mangia non ha preso la piega sperata, rimanendo un po' anonima rispetto alle ottime capacità che formano il suo bagaglio. Diciamo anche colpa di una serie di sliding doors che più di una volta gli hanno fatto prendere la strada fatalmente sbagliata, indirizzandolo a La Spezia anziché a Verona o Sassuolo (a sostituire Di Francesco), oppure in quel tritacarne di Bari anziché al Bologna che di lì a poco sarebbe diventata una società solida ed ambiziosa con l'avvento di Saputo (ed a Bologna la vecchia proprietà gli preferì Lopez per ordini dall'alto di stampo sudamericano).

Insomma, il buon Mangia il suo dovere lo ha sempre e comunque fatto, portando ai playoff lo Spezia e salvando miracolosamente in B l'Ascoli di due stagioni fa, subendo invece la mancanza di tempo concessa da Zamparini a Palermo o da Paparesta a Bari (forse uno dei suoi rimpianti più grandi). Forse nel calcio non basta essere una persona per bene ed un ottimo professionista se non sei anche accompagnato da procuratori spregiudicati o da sponsor immanicati col mondo.

Ora la svolta dell'avventura all'estero, alla guida di una società giovane ma ambiziosa, che ha alle spalle una grande città (Craiova) con grande voglia di calcio. E sarà nel massimo campionato rumeno che Devis cercherà il suo rilancio, sempre attraverso il suo credo, quello del 4-4-2 fatto di possesso palla, linee corte e pressing. La missione è sempre quella di far giocare bene le squadre, perché solo giocando bene a calcio si possono ottenere, a lungo andare, i risultati. Nessuna barricata, nessuna tattica speculativa. Il debutto in campionato di ieri sera è stato positivo, una secca vittoria per 2-0 sul Poli Isia. Noi non possiamo che augurare tutte le migliori fortune a Devis Mangia ed al suo Craiova, naturalmente dopo aver abbandonato i preliminari di EL per mano del Milan.

Ci rifacciamo, a tal proposito, all'unico precedente di Mangia allenatore contro il Milan, quando nel 2014 affrontò il Milan a San Siro negli ottavi di coppa Italia con lo Spezia. Fu un secco 3-1 per i rossoneri guidati in panchina da Tassotti in attesa che Seedorf sostituisse Max Allegri.

 

 

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