Perchè Fassone ha prevalso su Raiola
Il lavoro da Richelieu di Marco Fassone ha sortito l'effetto primario di spostare gli orientamenti della famiglia del ragazzo (il padre in primis) che hanno così agito in maniera fattiva sugli umori e gli orientamenti di Gigio.
Ci sono due piani. Quello sentimentale e quello strategico. Il primo lasciamolo da parte. Donnarumma non è Franco Baresi e nemmeno Paolo Maldini. Null'altro da aggiungere se non un filo inevitabile di dispiacere. C'è poi il piano strategico. Su quello, a mio avviso, il Milan ha prevalso su Raiola ed ha messo in luce una società attiva, protagonista e brava ad affrontare le situazioni emergenziali. Per capire questa vicenda bisogna partiredall'origine. Raiola aveva deciso di portare via Donnarumma dal Milan.
Aveva agito sulla famiglia per convincere il ragazzo a lasciare il Milan per andare verso lidi molto più remunerativi e prestigiosi.. Il potente procuratore di Nocera Inferiore aveva inoltre convinto Donnarumma di una serie di recriminazioni e veleni da scaricare contro il Milan e, beffardamente, si era dichiarato disponibile a far firmare un rinnovo al suo assistito con due clausole, una di 5 milioni ed una di 10 milioni. In un mese è cambiato tutto.
Il lavoro da Richelieu di Marco Fassone ha sortito l'effetto primario di spostare gli orientamenti della famiglia del ragazzo (il padre in primis) che hanno così agito in maniera fattiva sugli umori e gli orientamenti di Gigio. Da quì è nato un rinnovo con cifre altissime ma compatibili col bilancio del Milan e con una clasuola fra i 70 e gli 80 milioni di euro, decisamente più alta rispetto ai voleri iniziali di Raiola. Difficile non definirla una vittoria larga di Fassone sul procuratore del giocatore: una vittoria ottenuta con la strada della chiarezza che si è rivelata migliore rispetto alla strada dei silenzi e dei sotterfugi nella quale Raiola aveva condotto Donnarumma. Well done, mister Fassone.
