Villaggio

 

Villaggio o Fantozzi?

 

Abbiamo amato più Fantozzi di Villaggio, questa è la realtà

 

Il primo Fantozzi che vidi al cinema fu 'Fantozzi contro tutti' e forse fu anche l'ultimo veramente spassoso: qualcosa fece in 'Subisce ancora ' e 'Superfantozzi' ('Tozziiii Fan!'), poi la vena si esaurì definitivamente e non fece più ridere ma solo sbadigliare e rattristare.

Fantozzi era divertente perché era divertente e basta: uno sfigato 'da competizione', una moglie racchia, una figlia vomitevole, un appartamento da 'interno berlinese anni '30', la carta da parati più brutta di quella igienica, abat jour che nemmeno alla fiera del vintage bosniaco, soprammobili che si scorgevano nella realtà solo sulle credenze di qualche lontana zia di quarto o quinto grado, quando andavi a trovarla al paese quell'unica volta all'anno e sentivi l'odore di broccoli già sul pianerottolo e all'interno, in corridoi bui che parevano infiniti, si rincorrevano puzze che variavano dalla canfora, al piscio del gatto, alle scoregge dell'anziana donna.

Questo era Fantozzi: la sommatoria di ciò che noi si viveva ogni santo giorno e di ciò che non avremmo mai voluto essere. Brutto, grasso, basso, con una macchina più vicina ad un water che ad un'auto, una moglie a prova di stupro ed una sfortuna leggendaria, ridevamo e rideremo di lui come i suoi superiori ridevano di Mariangela, quella figlia orripilante che si ritrovava, e alla quale lanciavano banane invece di ascoltarla recitare la poesiola di Natale. Non siamo noi quelli crudeli che deridono e si divertono, sono loro gli sfigati ed è per questo che fanno ridere. Da che mondo è mondo, una caduta genera risate; ed uno sfigato non è altro che un soggetto che continua ad inciampare e a farsi male. 

Villaggio, al di fuori dei suoi personaggi più o meno fotocopiati, nemmeno mi stava simpatico. Alcune sue uscite non le gradivo e quel suo modo di atteggiarsi ancora meno. Solo negli ultimissimi anni s'è un attimo ricomposto e questo depone a suo favore.Resta pur sempre un riferimento per la cinematografia italiana ed il suo alter ego più famoso, Fantozzi, è ormai storia, nonostante non facesse praticamente più ridere.

Abbiamo amato più Fantozzi di Villaggio, questa è una realtà: non perché ci identificassimo col rag. Ugo ma perché noi siamo in quella forbice che separava un Fantozzi umile, sfigato da un Villaggio pomposo, borioso e molto distante e distaccato dal popolo che lo seguiva al cinema.

 

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