florentino perez real madrid

 

Fuggi-fuggi Real

 

Prima Zidane e CR7. Ora Modric e Kovacic. Tutti vogliono fuggire dalla prigione dorata di Madrid. E in entrata, Perez non batte colpi "galactici"...

 

Impensabile un'estate cosi', dopo la vittoria di Kiev. Dopo 3 Champions consecutive. Eppure, a Madrid, sta succedendo. Qualcosa di inedito e per certi versi clamoroso. Prima la fuga dell'allenatore più vincente della storia recente del calcio. Poi di quello che forse è ad oggi il miglior giocatore al Mondo. E ora, altre due pedine vogliono scappare. Andare via da Madrid.

E in tutto questo, Perez non batte colpi. Nessun arrivo "galactico", niente di niente.

 

Il primo a creare grattacapi al presidente Perez è stato l'allenatore Zidane. A fine maggio ha annunciato il suo addio, dall'oggi al domani. Lasciando senza guida tecnica la società. Abbandona la casa blanca all'apice del successo, da vincente. Emblematiche le parole del presidente: "E' una decisione totalmente inattesa, specie dopo aver vinto la terza Champions League di fila. È un giorno triste per noi", dichiarazioni che spiegano sia lo stato d'animo, atterrito, di Perez, sia la sua impreparazione. Forse però Zidane ci aveva visto più lungo di tutti.

Tumultuosa anche la sostituzione di Zidane stesso: Conte e Allegri rifiutano l'incarico. Poi viene scelto Lopetegui a pochi giorni dal Mondiale, mandando su tutte le furie la Federazione spagnola, costretta a licenziare il CT, rovinandosi di fatto tutto il Mondiale russo. 

 Ma l'addio di Zidane è fortemente legato a quello che lo ha succeduto. L'ex allenatore del Real conosceva il malcontento di Cristiano Ronaldo, ben prima della finale vinta con il Liverpool. L'addio di Ronaldo dal Bernabeu, come riporta Christian Masotti nel suo pezzo per calciomercato.com, ha due nodi cruciali: il fisco spagnolo e il mancato rinnovo multimilionario. L'asso portoghese si è sentito poco tutelato dal presidente nel corso della sua diatriba con l'agenzia delle entrate, come spiega lo scrittore e biografo di CR7, Guillem Balague: "Si aspettava maggiore protezione da parte del Real Madrid, si è sentito indifeso. In società hanno sempre risposto: "Sono problemi tuoi con il fisco, cosa possiamo fare noi?".

La questione del rinnovo anche ha inciso. Il presidente non ha mai assecondato le richieste del portoghese, portando avanti un braccio di ferro, rimasto irrisolto: Messi ha rinnovato con il Barcellona, per un ingaggio di 45 milioni netti e Neymar ha accettato l'offerta milionaria del Psg, incassando 37 milioni l’anno, relegando il 5 volte pallone d'oro al terzo gradino del podio. Posizioni contrastanti che hanno portato Ronaldo a cambiare aria e scegliere la Juventus, per cercare l’amore che non sentiva più a Madrid.

 

Ora tocca al vice-campione del Mondo. Il miglior centrocampista ad oggi in attività. Luka Modric. Anche lui sul piede di partenza.  Il croato sta meditando se intraprendere una nuova avventura: col Madrid ha raggiunto l'apice e ci è rimasto per anni, ma adesso, intravedendo la fine del ciclo blanco, può anche decidere di andare a giocare altrove. In queste ore il giocatore parlerà con Perez: la situazione del 32enne è paragonabile a quella di CR7: se sarà lui ad esporsi con la dirigenza, chiedendo la cessione, ecco che si potrà inserire l'Inter. Le dichiarazioni di Perez: "Per portare via Modric servono 750 milioni", parole che suonano come una minaccia di chi, piano piano, sta perdendo certezze, colpito a più riprese dai suoi uomini chiave ed incapace di reagire... Florentino fa la voce grossa, ma sa bene che la volontà del mago di Zara sarà fondamentale. 

 

E poi c'è l'altro croato. Meno importante, ma comunque significativo in questa estate roccambolesca per le merengues. il classe '94, che negli anni è stato relegato al ruolo di vice Modric, può lasciare Madrid.

L'ex Inter è nel mirino del Chelsea, che è molto vicino ad ottenerne il si definitivo.

Da parte del giocatore c'è la volontà di cambiare aria, maturata ben prima del "caso Modric". In dirigenza al Bernabeu però non hanno gradito l'atteggiamento dell'entourage di Kovacic ed hanno messo dei paletti chiari: non meno di 50 milioni di euro, senza possibilità di dilazionare il pagamento in più tranches. L'irrigidimento su Kovacic è frutto dell'estate burrascosa: Perez non vuole concedere altri "favori", vuole mostrarsi intransigente. In casa Real Madrid c'è forte tensione: gli addii di Zidane e Ronaldo, le voci su Modric e la volontà di Kovacic. Situazione paradossale per chi ha vinto tanto, dominando l'Europa: tocca a Perez tornare dagli Usa per cercare di fermare questo fuggi fuggi. Vincere porta a vincere, ma nulla dura per sempre.

Poi sarà anche tempo di fare mercato in entrata. Courtois sembra vicino. Ma le operazioni per portare prima Kane o Neymar, poi Hazard e Lewandoswsky alla corte di Madrid sono tutte naufragate. Il 9 chiuderà il mercato in Premier e sarà difficile portare via giocatori dall'Inghilterra. Idem in Italia dal 17. Perez dovrà fare in fretta per dare a Lopetegui almeno una chance di replicare quanto di buono fatto da Zidane, colui che ha iniziato questo domino di addii.

 

 

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