Monaco: una difficile strategia commerciale a lungo periodo
Il problema di una ubicazione fantasma che non permette una progettazione
Il Monaco, da qualche anno, è diventata una squadra modello sul piano gestionale, massimizzando al massimo determinate cessioni e diventando la classica bottega cara.
Si è cioè trasformato in pochissimo tempo, da giocattolino del magnate russo Dmitry Rybolovlev a società particolarmente attenta ai conti ed alla tenuta finanziaria.
La ragione è da ricercarsi nella particolare struttura fantasma del club che non ha paragoni nel calcio moderno e che lo rende un club non attrattivo sul piano commerciale.
Sottoporrei all'attenzione del lettore un numero che spiega molte cose, ovverosia il dato comparato rispetto alla popolazione metropolitana della città in cui gioca la squadra: se PSG e Marsiglia hanno il doppio dei fans Facebook rispetto agli abitanti, il Monaco ad oggi ha addirittura 105 volte più fan che monegaschi.
Si tratta dell’ubicazione in quello che, da una prospettiva calcistica, potrebbe essere chiamato “non luogo”.
Il Monaco quindi paga la mancanza di un’ampia base di tifosi sul territorio, un bacino d'utenza che si senta identificato dai colori biancorossi.
Ciò non crea appeal commerciale verso il club e i suoi dirigenti preferiscono massimizzare ogni anno i profitti perchè sanno che la prospettiva di crescita della curva dei ricavi è troppo labile per dare garanzie su progetti a lunga durata.