Coppe europee, è flop italiano
Le due pesanti sconfitte di Juve e Roma parlano chiaro: abbiamo un problema...
L'Italia calcistica si lecca le ferite dopo l'ultimo turno di Champions League. Una Champions che, salvo miracoli, perderà le ultime 2 italiane rimaste in gioco nella massima competizione europea, vista la doppia sconfitta di Juve (0-3 dal Real) e Roma (1-4 dal Barça), difficilmente rimediabili nei match di ritorno. Una forte delusione per i clœb italiani, Juve in primis, perchè se per la Roma c'è l'attenuante di un match impossibile, tale era la sfida contro i catalani, altrettanto non si può dire dei bianconeri. Certo il Real Madrid è avversario di tutto rispetto, e le possibilità dei bianconeri di passare il turno erano forse inferiori al 50%, ma nessuno si aspettava un cosi netto risultato dopo i primi 90 minuti. Ancora una volta è uscita la differenza di valori fra il campionato italiano e il resto d'Europa, dove si pratica un calcio propositivo e spettacolare. Non è un caso infatti che le due pesanti sconfitte siano arrivate proprio da Barcellona e Real Madrid, massima espressione del calcio spagnolo, ma soprattutto del calcio giocato.
Anche il Milan, evidentemente, rientra nel calderone europeo, dopo la cocente eliminazione dagli ottavi di Europa League. Una squadra ricca di giovani quella rossonera, con un'amalgama ben diversa da quella di Juve e Roma, ma questo non basta a giustificare un'eliminazione europea arrivata troppo presto, contro un Arsenal non irresistibile, frutto soprattutto dei primi 90' di San Siro. Un match d'andata giocato male, o per meglio dire non giocato, con lo 0-2 interno che ha reso impossibile il match di ritorno. Da non dimenticare comunque i 90' dell'Emirates, giocati ad alto livello e con un rigore, quello assegnato a Wilshere sull'1-0 per i rossoneri, senza il quale la storia avrebbe potuto prendere una piega diversa. Ma se per il Milan c'è l'attenuante della giovane rosa, mentre Juve e Roma hanno incontrato i colossi spagnoli, altrettanto non si può dire del Napoli.
Ed è proprio il Napoli di Sarri ad aver portato, con ogni probabilità, la delusione maggiore. I partenopei hanno infatti accantonato fin da subito ogni velleità europea, concentrando tutte le proprie energie sul campionato. Un disinteresse mostrato in realtà per tutte le coppe, visto che anche in coppa Italia il Napoli è uscito anzi tempo contro l'Atalanta, nei quarti di finale, al termine di un match deludente, nonostante giocasse tra le mura amiche. Napoli eliminato anche in Europa League già nel corso dei 32esimi, dal non irresistibile Lipsia, dopo il match di andata perso clamorosamente per 3-1, dopo essere passati in vantaggio. Gli azzurri si sono dunque concentrati solo sul campionato, che comunque li vede al 2° posto, con il tecnico Sarri spesso protagonista, in sede di conferenza stampa, di ogni tipo di scuse per giustificare le mancate vittorie.
Un peccato in primis, ma anche un errore, soprattutto alla luce di quanto fatto, ad esempio, dell'Atalanta di Gasperini, uscita agli ottavi di Europa League solo per mani del tostissimo Dortmund, al termine di 180' minuti giocati al massimo e dopo un difficile girone superato. Un girone che comprendeva, fra le altre, una squadra tosta come il Lione. Ancora in corsa invece la Lazio di Simone Inzaghi, e con un piede in semifinale dopo il 4-2 nell'andata dei quarti di finale. Proprio i biancocelesti sono l'ultima squadra italiana rimasta in Europa, salvo clamorosi ribaltamenti di Juve e Roma. Se a questo aggiungiamo la mancata partecipazione della Nazionale ai prossimi mondiali in Russia, è evidente come serve una veloce e decisa riforma di tutto il movimento calcio italiano, e degli organi che lo governano. Serve innanzitutto aumentare gli introiti, ricavi che passano anche - e soprattutto - dalle entrate relativo allo stadio. L'Italia è ormai teatro di strutture vecchie e inadatte, il nostro calcio deve ripartire soprattutto da qui.
