edit Piero

 

Si riparte, e (forse) con una grande occasione!

 

Diciamoci la verità, la ripresa del campionato procura la stessa eccitazione del bacio di una sorella.
A questo, naturalmente, ha contribuito sia la tragedia portata dal coronavirus, che ha relativizzato il calcio alle ultime priorità della vita, sia il fatto che il Milan riprende la marcia in una stagione avarissima di ambizioni e speranze.
Certo, è vero che in Italia il calcio rappresenta la quarta o la quinta industria per fatturato, ma è anche vero che per noi romantici, che ci entusiasmiamo ancora per un pallone che rotola o per una rete che si gonfia, dell’aspetto economico non c’è ne frega niente.
Comunque sia, che ricominci anche il circo pallonaro siamo contenti, sia perché continuiamo la nostra risalita verso una parvenza di normalità di vita, sia perché comunque siamo anche curiosi di vedere come saranno le gare post “chiusura totale” per quasi tre mesi.
 
Il Milan riprende il 22 giugno, ma in realtà già dieci giorni prima siamo chiamati a giocarci l’unico obiettivo stagionale rimasto, e cioè la Coppa Italia.
Egoisticamente parlando, forse cominciare subito con la Coppa può essere un vantaggio, dal momento che potremmo prendere una Juve non rodata (come noi del resto), in pieno clima di “non sappiamo cosa succede dopo uno stop così lungo”, e per la quale la Coppa Italia potrebbe rappresentare un intralcio nella corsa a quelli che sono i due veri obiettivi stagionali, e cioè Champions e scudetto. Anche se la Juventus di questo ultimo decennio si è contraddistinta per aver cannibalizzato tutte le competizioni nazionali a cui ha partecipato.
Tuttavia questo Milan ha il dovere di crederci, ed a differenza dell’avversario, deve finalizzare la preparazione proprio verso questa competizione, dal momento che conquistare la Coppa Italia potrebbe permettere di conquistare un trofeo comunque importante e, contestualmente, un piazzamento per le coppe europee della prossima stagione.
Alla luce di tutto ciò, aumentano i rimpianti per la solita “ladrate” perpetrata a tempo scaduto nella gara di andata, oltre al fatto che non dobbiamo dimenticare che ci presentiamo allo Stadium senza il nostro miglior giocatore stagionale (Theo Hernandez), la nostra punta di diamante (Ibra) ed uno dei nostri uomini potenzialmente più pericolosi (Castillejo).
Sarebbe una vera impresa, che potrebbe poi dare la spinta decisiva per la finale che si disputerebbe il 17 giugno. Se pensiamo che, oltre ai tre citati, potrebbe mancare anche Conti (riducendo quindi all’osso le alternative da schierare sugli esterni), e che il compito di fare gol viene affidato ad un attacco tutt’altro che prolifico, c’è poco da fare lanci in avanti con la fantasia, ma sperare (e sognare) non deve essere proibito.
 
Per il resto ricominceremo con un campionato dove abbiamo comunque il dovere di piazzarci nelle prime sette, confidando anche sul fatto che sarà molto probabile che alla ripresa molti dei valori in campo delle varie squadre potrebbero essere completamente diversi da quelli che avevamo lasciato prima dello stop.
Sarei molto sorpreso se tutte (dall’Atalanta al Parma ed al Verona, passando per Roma e Napoli) riprendessero la marcia con lo stesso andamento tenuto fino ai primi di marzo. Anche in questo caso c’è da farsi trovare pronti, per non dover, ancora una volta, farsi sopraffare dai rimpianti.

MILAN - GENOA
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HIGHLIGHTS: Juventus-Milan

.QUI gli tutti gli highlights dal '18/'19 ad oggi 

DICHIARAZIONI POST JUVENTUS-MILAN
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