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Griglia di partenza

 

 Europei al via. Francia favorita, poi "mucchio selvaggio" per arrivare in fondo. Quali sono le nazionali migliori? Quali le possibili sorprese?

 

 Sta per partire uno degli Europei più equilibrati e incerti di sempre. Una grande favorita, tanti top player mondiali e tante Nazionali forti che ambiscono ad arrivare in fondo. Vediamo la griglia di partenza di questo Euro2020, diventato poi 2021, in partenza venerdi sera all'Olimpico di Roma con Italia-Turchia. 

Tutti ad inseguire la Francia, favorita d'obbligo di questa competizione. Non solo perchè è campione del Mondo in carica, ma perchè la rosa in mano a Deschamps è clamorosa. Basta leggere alcuni dei nomi per capire la forza della rosa dei galletti: Varane in difesa, Kantè e Pogba a centrocampo, Mbappè, Griezmann e Benzema davanti. Questi nomi bastano e avanzano per dare la Francia come grande favorita. 

Deschamps, come gli ha carinamente ricordato Mourinho, ha l'obbligo di vincere data la squadra che ha. Non farlo, sarebbe un fallimento. 

Ma dietro la Francia c'è un gruppone di almeno 6-7 nazionali forti e agguerrite che puntano ad arrivare in fondo. Tra queste anche l'Italia di Mancini. Ma andiamo in ordine sulla griglia di partenza. 

Al secondo posto impossibile non mettere i campioni d'Europa (e di Nations League) in carica. Il Portogallo di Santos e Cristiano Ronaldo. Al classico gioco tecnico e ricco di passaggi dei portoghesi, questa generazione di lusitani ha aggiunto anche forza offensiva e gol, quello che è sempre mancato per fare il salto di qualità. Ovviamente l'uomo di punta è CR7, ma il Portogallo ha anche il miglior difensore e giocatore della Premier League, ossia Ruben Dias, autore di una stagione amiuscola con il City di Guardiola. Sempre Manchester, ma altra sponda, invece per Bruno Fernandes, uno dei migliori centrocampisti offensivi in circolazione. Ma poi Cancelo, Diogo Jota, Andrè Silva e tanti giovani interessanti. Insomma, una spina dorsale top, circondata da ottimi giocatori, giovani e affamati. 

Al terzo posto c'è il Belgio. I Diavoli rossi sono primi nel ranking Fifa, ma nelle grandi manifestazioni, per un motivo o per l'altro, hanno sempre fallito. Ci riprovano con Martinez, che potrà contare su una scuderia di tutto rispetto. Le fuoriserie di testa sono chiaramente Lukaku e De Bruyne. Sono i numeri, però, che impressionano e mettono il Belgio sul podio delle favorite: nelle qualificazioni alla competizione non ha mai perso,con dieci vittorie su dieci, con 40 gol fatti e appena 3 subiti.

Al quarto posto troviamo invece, finalmente, l'Italia di Mancini. La Nazionale col miglior gruppo. Poche stelle e fuoriclasse (probabilmente solo Donnarumma è un top del ruolo), ma una squadra dall'ottimo gioco e, appunto, dal grande gruppo. Il punto di forza è il centrocampo. Barella, Jorginho, Verratti e Locatelli sono un lusso per questo periodo. Difficile trovare un reparto meglio assoritito. Le difficoltà sono invece davanti, dove manca un vero bomber, a meno che Immobile torni quello formato Lazio e scarpa d'oro. Fatica a buttarla dentro, ma ottima difesa. Anche se c'è un punto debole: la coppia centrale è lenta e statica. Bonucci-Chiellini soffriranno attaccanti rapidi e scattanti e difficilmente saranno efficaci se si troveranno a coprire metri di campo correndo all'indietro. 

Subito dopo troviamo un gruppone di pari valore formato da Inghilterra, Germania e Spagna. 

Partiamo dalla Nazionale di Gareth Southgate. I "Tre Leoni" sono a caccia di un trofeo dal 1966. Ma questa generazione di ragazzi terribili, come li chiamano in patria, è forse quella che può riuscirci. Difficile pensare che possa riuscirci ora, proprio perchè i ragazzi terribili sono.... ragazzi. La giovane età della rosa è forse l'unico limite della Nazione di Southgate. Anche se questi giovani sono per la maggior parte giocatori di squadre come Liverpool, City, United e Chelsea, che partecipano da anni alle fasi finali di Champions. I nomi dei big sono importanti: Kane, Chilwell, Mount, Rashford, Foden, Sterling e Sancho. 

Gli ultimi due posti delle "sette sorelle" se li giocano Spagna e Germania. 

La Spagna di Luis Enrique è una vera e propria incognita. Le furie rosse stanno attraversando un biennio di rifondazione. Tanti i volti nuovi e tanti i giovani. Il dato sintomatico è l'assenza di giocatori del Real Madrid, che fa capire il periodo di transizione. I campioni del 2008 e 2012 però non possono essere considerati certo una squadra materasso o da sottovalutare per le fasi finali. La stella è il talentino del Lipsia Dani Olmo, mentre la sorpresa può essere Gerard Moreno: la sua è stata una stagione da incorniciare. La storica vittoria dell’Europa League con la maglia del Villarreal è arrivata al termine di un’annata da 30 gol segnati in 46 presenze, tra Liga ed Europa. Tra gli altri, i top sono i "soliti" Morata, De Gea, Laporte, Alba, Busquets e Thiago Alcantara. 

Chiudiamo con la Germania, arrivata alla fine del ciclo di Loew, che dura dal 2006. Questo fatto, unito alla presenza di molti "volti nuovi", lascia la Germania nelle retrovie delle favorite. Ma parliamo pur sempre della Germania, quindi impossibile ritenerla un outsider o fuori dai giochi. Le recenti sconfitte in Nations League con la Spagna (6-0) e la clamorosa sconfitta con la Macedonia, inducono a pensare ad una Nazionale meno forte rispetto al recente passato. 

La Germania vanta il record di trionfi in condivisione con la Spagna (3), ma l’ultimo successo risale a 21 anni fa nell’edizione disputata in Inghilterra (2-1 in finale sulla Repubblica Ceca). Nella precedente edizione, quella del 2016, i tedeschi si sono fermati in semifinale, sconfitti per 2-0 dalla Francia che adesso si ritroveranno di fronte nella fase a gironi. La stella è certamente Kai Haverts, che ha già deciso la finale di Champions per il Chelsea. 

Chi può essere la sorpresa tra le outsiders ? Noi azzardiamo la Danimarca. 

Il punto forte è la difesa guidata da Simon Kjaer di cui fanno parte anche l'atalantino Mahele e il campione d'Europa Christensen. Molto dura fare gol ai danesi. La stella è chiaramente Eriksen, ma Skov Olsen, Damsgaard e Poulsen rappresentano dei gioctori importati. 

Altra certezza nel lotto delle 24 squadre c'è sicuramente la Croazia vice-campione del mondo degli "italiani" Rebic, Brozovic e Perisic e dell'ex pallone d'oro Modric. La sopresa può essere Vlasic, stellina del Cska Mosca cercato da mezza Europa. 

Chiudiamo con l'Olanda, ormai nobile decaduta. Mai sottovalutare gli olandesi, ma certamente non possono essere considerati tra le prime 7-8 favorite. 

 

 

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