Qual è il nuovo tormentone che gira sui social in questi giorni? “Siamo già a giugno e non abbiamo ancora chiuso nessuna trattativa, mentre gli altri hanno già messo a segno diversi colpi e si sono rinforzati”. Signore e signori ecco a voi il calciomercato estivo, quello che per almeno tre mesi ci triturerà i coglioni come ogni anno. Al tifoso piace più sognare e parlare di mercato piuttosto che godersi i risultati del campo, e così in molti hanno già messo da parte lo scudetto appena conquistato e cominciano già a preoccuparsi del fatto che se non ci sbrighiamo a rinforzarci rischiamo che il nostro sia stato un evento isolato, una sorta di meteora alimentata da circostanze casuali (come se i 165 punti conquistati negli ultimi due campionati non fossero dovuti alla bontà della squadra, del gioco, dello staff tecnico e del lavoro dirigenziale, ma solo alla benevolenza della Grazia divina). La cosa sorprendente è che l’esperienza sembra non insegnare proprio nulla.

 

Ce le ricordiamo ancora le griglie di partenza della scorsa estate, le ironie sull’acquisto dell’ultima ora di Messias, le sentenze di gennaio che dicevano che senza l’acquisto di un difensore centrale e di una punta avremmo anche rischiato di non qualificarci in Champions. Non abbiamo imparato a fidarci delle capacità dei nostri dirigenti, delle valutazioni fatte insieme allo staff tecnico sugli uomini a disposizione in rosa (come ad esempio Kalulu), sul fatto che a volte più dei soldi e delle iper-valutazioni dei calciatori, ad indirizzare le stagioni sono le scelte fatte con competenza, conoscenza dei calciatori e buonsenso. Tutto e subito, ecco cosa vogliamo. Andando dietro anche a voci prive di fondamento ed a valutazioni prive di senso. Cioè, ma veramente c’è qualcuno che pensa che si possa pensare di spendere 70 milioni per andare a prendere Zaniolo (che forte è forte, per carità, ma è uno che viene da due crociati rotti e da una stagione in cui ha segnato la bellezza di 2 gol in serie A su una trentina di partite giocate)? E si può andare dietro alle valutazioni che vengono fatte dei giocatori del Sassuolo? Cioè, veramente pensiamo che il Milan possa spendere 60 milioni per prendere Traorè e Berardi? Veramente pensiamo che una decina di giocatori del Sassuolo (arrivato undicesimo) possano valere circa 200 milioni di euro? E poi uno si stupisce che le società italiane decidano di andare a comprare quasi esclusivamente giocatori provenienti dall’estero e che all’interno dei nostri confini si muovano solo giocatori in scadenza di contratto.

 

Le esperienze del recente passato ci hanno mostrato il modus operandi di Maldini e Massara, fatto di trattative lineari ed a prezzi adeguati (senza formule astruse), senza partecipare ad aste di ogni sorta, di andare, dove possibile, a trattare anche le valutazioni dei giocatori da riscattare. L’arrivo della nuova proprietà non credo cambi in nessun modo la politica societaria che era di Elliott, per cui si continuerà sulla falsa riga del passato, senza “follie”. L’aumento del fatturato ed i maggiori introiti garantiti dai risultati sportivi spingeranno proprietà e dirigenza a rinforzare ulteriormente questa squadra, anche per riportare il club ad una decente dimensione europea; tuttavia si punterà a portare a termine le trattative già da tempo avviate (Botman, Origi, Sanches e qualcun’altro), che dovrebbero portare comunque ad un innalzamento qualitativo della rosa a disposizione di Pioli. Per fare le cose per bene e senza disponibilità economiche da buttare bisogna armarsi di calma e pazienza, ed avere fiducia in dirigenti che, tra l’altro, ancora sono in attesa di firmare il loro rinnovo di contratto. Che poi a ben guardare ciò che succede fuori dal nostro mondo, non è affatto vero che gli altri si sono già rinforzati, perché ad oggi di ufficializzazioni ne sono arrivate due o tre in tutto il panorama della serie A.