dirigenza milan

 

Perplessità e programmazione

 

 Gli addii a zero di due titolari, la ricerca raffazzonata di un nuovo trequartista ed i rumor su giocatori ed operazioni discutibili in ruoli chiave, lasciano all'ambiente Milan un alone di perplessità sull'operato del club. Ma il tempo per rimediare resta tanto e la fiducia verso i dirigenti, intatta

 

E' bene fare alcune doverose premesse. Primo: il mercato non è ancora, di fatto, iniziato e molte cose ancora dovranno accadere. Secondo: la fiducia nella dirigenza sportiva del Milan deve essere forte e per il momento incrollabile, dati gli ottimi risultati portati a casa negli ultimi due anni. Detto ciò è normale che in questa fase le scelte del Milan destino qualche perplessità agli occhi dell'ambiente, dei tifosi e della critica. 

Perdere a zero due architravi della squadra che è arrivata seconda la scorsa stagione è un colpo duro da digerire. Scavando, la società ha fatto tutto quello che era nelle sue possibilità ed è stata quasi vittima degli eventi e dell'attuale andazzo del calcio europeo, che tende sempre più a portare i calciatori ad andare a scadenza di contratto per diventare proprietario del proprio cartellino e spuntare molti più soldi dal club di appartenenza o da uno nuovo. Per sè e per il proprio agente. E' il caso Donnarumma o Calhanoglu, ma anche il caso Sergio Ramos, Depay o Wijnaldum. E ne verranno degli altri. Molti sono i "casi" pronti a esplodere. Mbappè, Milinkovic, Dybala, Kessiè, Insigne, solo per citare i più clamorosi. 

Detto questo, chiaramente i tifosi rossoneri restano ovviamente spiazzati. Anche perchè se per Donnarumma il Milan si è premunito per tempo andando a prendere Mike Maignan, bloccato da aprile, per il ruolo di trequartista la società è quasi sembrata impreparata, non avedo già individuato o opzionato un sostituto. Ovviamente non sarà così, ma l'assenza di soluzioni immediate desta sorpresa e quasi incredulità. Soprattutto se le voci che molti esperti di calciomercato riportano si verificassero realistiche. Il Milan attenderebbe, per il ruolo forse più importante della squadra, rimasto scoperto, saldi e occasioni di mercato. Trequartisti in esubero da big piene di giocatori. James Rodriguez, Rafinha, Ilicic, Van De Beek, Ceballos, Ziyech. Non importa che caratteristiche abbiano. Basta che giochino a trequarti e possano arrivare in prestito o a basso costo. Non proprio un sinonimo di programmazione. 

Questo ragionamento può andar bene per ruolo come i vice terzini (leggasi le richieste di prestito per Junior Firpo o Diogo Dalot) o magari per il posto di quarto centrocampista lasciato libero da Meitè, sempre ammesso che Sandro Tonali venga poi effettivamente riscattato dal Brescia (altro argomento che ha innegabilmente spiazzato....). Ma se c'è un ruolo su cui il Milan deve intervenire in modo chiaro, senza esitazioni, senza attese e senza speculazioni eccessive sulle formule di acquisto è proprio il trequartista. 

Anche l'esterno destro e la punta sono due ruoli chiave su cui il Milan deve intervenire in modo deciso. E fin qui i nomi di Adli, Ounas, piuttosto che l'operazione Giroud lasciano quantomeno perplessi. Se per i primi due parliamo di giocatori di medio basso cabotaggio che potrebbero, nelle speranze, esplodere qui, per Giroud si tratta di un contratto monstre (due anni a quasi 4 netti) per un 35enne che sarà pure campione d'Europa e del Mondo (con Francia e Chelsea) in carica, ma che è pur sempre nella fase ultra calante della sua carriera, che già di per se non ha mai avuto picchi clamorosi. La scelta di optare e strapagare un 35enne come vice di un giocatore come Ibrahimovic, che va per i 40 anni ed è sempre alle prese con infortuni, è quantomeno discutibile. 

Indubbiamente in questo scenario pesano i quasi 43 milioni cash già spesi per Maignan e per il riscatto di Tomori, a cui si aggiungeranno probabilmente anche i 10 circa per il riscatto di Tonali. In questo senso Elliot ha dimostrato massimo impegno finanziario per andare a risolvere due priorità della squadra. 

Soppesando il tutto, però, si ha la sensazione che fin qui le operazioni effettuate e quelle vociferate (anche in modo molto verosimile) lasciano perplessi in molti e fanno gridare alla mancanza di programmazione. Ma qui torniamo alle premesse iniziali: ancora tanto mercato da fare e massima fiducia in Maldini, Massara, Gazidis e Moncada. Almeno fino al raduno dell'8 luglio: in quella data Pioli merita di avere qualche pedina sicura in più rispetto ad oggi. Le operazioni da portare a termine in entrata sono tantissime (due terzini, un centrocampista, almeno un esterno, due trequartisti e almeno una punta), ma lo è anche il tempo per poterle effettuare. La speranza in casa Milan è che le nubi di perplessità che aleggiano al momento sul mercato del Milan possano sparire alla svelta. 

 

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