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L'importanza della continuità

 

 Il Milan insiste per confermare Calhanoglu, Tonali, Tomori e per avere nuovamente Diaz e Dalot. Continuità tecnica e di gruppo, questo quello che vogliono Maldini e Pioli. Per il resto, pochi scossoni o cessioni importanti: bisogna corroborare quanto di buono fatto in questa stagione

 

Continuità è, deve essere e sarà la parola d'ordine di questo mercato del Milan. 

Continuità tecnica, in primis. Rispettata con la doverosa conferma di Stefano Pioli sulla panchina rossonera. In un anno in cui oltre la metà delle panchine italiane sono cambiate, ripartire dallo stesso allenatore, dagli stessi schemi collaudati, dalle stesse conoscenze sarà un grandissimo surplus da sfruttare a pieno soprattutto in avvio, quando le altre squadre sconteranno qualche periodo di ovvio e doveroso adattamente all'avvenuto cambiamento.

Ma la continuità tecnica e di gruppo si attua anche con la conferma di buona parte della rosa che nella stagione appena conclusa è stata a disposizione del tecnico parmigiano. 

Questo Milan ha bisogno di aggiungere, implementare, migliorare, crescere. Niente rivoluzioni, niente cessioni o addii di massa, niente rivoluzioni. Ecco perchè il Milan insegue e inseguirà fino all'ultimo il rinnovo di Hakan Calhanoglu. E' una richiesta di Pioli, che stravede per il turco e lo ritiene pedina fondamentale del suo scacchiere. Hakan è importante dal punto di vista tecnico e tattico, realizzativo e di gruppo. L'offerta non verrà alzata, ma il pressing sul giocatore sarà costante fino a quando sarà possibile farlo. Anche perchè Maldini e Massara preferirebbero non trovarsi a dover spendere una parte cospicua del loro budget in un ruolo che ritenevano coperto. L'acquisto di un nuovo trequartista avrebbe la conseguenza di sparigliare le carte negli altri ruoli che il Milan deve coprire a livello prioritario. 

Calhanoglu ma non solo. Il mercato del Milan in questa fase è incentrato sulle conferme. Dopo aver tamponato l'emorragia Donnarumma con l'ottimo Mike Maignan, Maldini e Massara si stanno dedicando a tre questioni importanti, proprio nell'ottica della continuità. 

Si tratta del riscatto di Sandro Tonali e delle conferme, possibilmente sempre in prestito di Brahim Diaz e Diogo Dalot. Soprattutto i due ragazzi di Real Madrid e Manchester United sono ritenuti due talenti da far esplodere definitivamente qui. Le prestazioni dei sue sono state in continuo crescendo e sarebbe un peccato fermare la crescita proprio ora. Forte del gradimento aperto e deciso dei giocatori, il Milan sta spingendo per averli entrambi confermati nella propria rosa anche per il prossimo anno. Più facile la questione Diaz, più intricata quella Dalot. Ma il Milan ci prova. 

Anche in difesa, oltre al riscatto di Tomori, il Milan non vuole fare grandi stravolgimenti. Calabria sta già parlando per il meritato rinnovo, mentre per Romagnoli il Milan non vorrebbe privarsene. Si vuole capire però che anche con il Capitano rossonero il clan Raiola vuole ripetere quanto avvenuto con Donnarumma, con l'addio a zero tra un anno. Per il resto si cercherà un terzino sinistro e si valuterà cosa fare di Caldara. Poche cose in un reparto che ha funzionato. 

Anche in avanti sarebbe sciocco rivoluzionare tutto. Il Milan sa dove può e deve spendere per rafforzarsi. La zona destra della trequarti e l'attacco centrale. Oltre al giovane Adli (che arriverebbe con cessione di Castillejo, partenza dolorosa proprio a livello di amalgama di gruppo ma giusta a livello tecnico) il Milan cerca qualcosa di ulteriormente incisivo da aggiungere a Saelemaekers e lo stesso Diaz. 

In attacco, oltre a Giroud, il Milan deve battere un altro colpo. Un attaccante giovane, di prospettiva, che porti in dote numeri interessanti e che sappia partire senza pretese dietro Ibrahimovic e Giroud, qualora arriverà.In Italia la figura giusta sarebbe Scamacca, ma il prezzo è oltre ogni logica. Convince sullacarta il profilo dell'austriaco dello Stoccarda Kalajdzic, punta centrale 23enne da 17 gol e 6 assist nell'ultima stagione in Bundesliga. 

Per il resto i movimenti dovranno essere limitati. Poco senso avrebbe gettare al vento il lavoro di crescita fatto su Leao, che può e deve crescere ancora con la maglia rossonera. Regalarlo (perchè per 25 milioni trattasi di regalo) per vederlo esplodere a Marsiglia o Dortmund sarebbe francamente imbarazzante (dopo il caso Locatelli, per giunta). Si valuteranno invece le posizioni di Hauge (prestito o contropartita in un'operazione maggiore) e Krunic (che Pioli vorrebbe tenere per la sua duttilità, impegno e spirito di gruppo). Infine si completerà con un quarto centrocampista.

Meno scossoni possibili, qualche aggiunta dove serve. Continuità, la parola d'ordine di questo Milan. 

 

 

 

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