milan

 

A questi ritmi facciamo la nostra bella figura

 

Mancano ancora 10 giornate alla fine, pensare di raggiungere l’Europa League senza passare dai preliminari non deve essere un’utopia

 

 

Si può dire? Si offende qualcuno? Il Milan della ripresa post Covid è una delle squadre migliori che si sia vista in azione. Due vittorie ed un pari, 6 gol fatti ed uno solo subìto (su rigore inesistente inventato dal solito Valeri a Lecce), con avversari di fascia bassa (Lecce) ma anche di fascia alta ed altissima (Roma in campionato e Juve in Coppa Italia).

Le prestazioni sono state convincenti, e convincente è stata la gestione delle partite e delle sostituzioni da parte di Stefano Pioli. Certo, la prima mezz’ora contro la Juventus e contro la Roma hanno visto oggettivamente una superiorità di gioco da parte degli avversari, ma è in dubbio che sull’arco dell’intera partita il Milan ha dimostrato una solidità ed una tenuta sorprendenti. La vittoria con la Roma è stata meritata, frutto di un secondo tempo ben giocato, in cui i rossoneri hanno dimostrato di essere più in palla dei giallorossi. Oggettivamente bisogna dire che in questo calendario compresso godere di due giorni di riposo in più rispetto agli avversari ha fatto sicuramente la differenza; ma al netto di ciò il Milan è piaciuto molto, e si è dimostrato sicuro e determinato con la Roma come lo era stato qualche giorno prima contro il Lecce.

I cambi dicevamo. Il Milan privo di Ibrahimovic ha fatto ricorso a quasi tutti gli effettivi disponibili, ricevendo da tutti una risposta ed un contributo importante. Se Bonaventura e Castillejo si erano dimostrato decisivi a Lecce, non altrettanto si può dire della loro prestazione contro la Roma, fatta di tante ombre e poche luci. Ma ecco che la spinta e la verve giusta per matare i giallorossi con la lingua ormai di fuori viene da Paquetà e Saelemaekers, i due protagonisti che non ti aspetti. E se si mescola il tutto con la costanza di Rebic e di Calhanoglu, ecco che viene fuori un mix vincente che permette al Milan di isolarsi al settimo posto (scrollate di dosso Parma e Verona), di rimanere in scia del Napoli e di accorciare le distanze dalla stessa Roma. E se è vero che mancano ancora 10 giornate alla fine, allora pensare di migliorarsi ulteriormente e di raggiungere l’Europa League senza passare dai preliminari non deve essere un’utopia.

È vero che ci aspetta un ciclo di partite a dir poco impegnativo (Lazio, Juve e Napoli), ma la prima cosa da fare è dimenticarsi per un attimo di ciò che ci aspetta e concentrarsi sulla gara di domani sera contro la Spal. Ogni analisi, previsione o tabella non può che passare dalla vittoria contro gli emiliani ormai con un piede nella fossa: non vincere domani significherebbe vanificare moltissimo delle ambizioni di agganciarsi al trenino di coloro che precedono.

Il calcio della ripartenza e delle porte chiuse è ben diverso da quello visto nel periodo precedente, e quindi non ci deve spaventare affrontare le squadre che ci precedono in classifica. I ritmi delle squadre sono senza dubbio bassi rispetto al solito, per lo stato di forma successivo alla lunga inattività, per il calendario compresso e ravvicinato e per le temperature a cui si sta giocando in questo periodo, ed a questi ritmi il Milan può fare ancora la sua porca figura. In termini di prestazione non siamo quasi mai mancati (a parte Bergamo), ciò che spesso ci ha penalizzati è stato il ritmo impresso dai nostri avversari alle partite. La cosa fondamentale, però, è non lasciare punti pesanti contro avversari nettamente inferiori come la Spal, ed è per questo che bisogna affrontare l’avversario col massimo rispetto e con il giusto approccio, perché da gare come queste abbiamo solo da rimetterci e nulla da guadagnarci. Forse ci sarà Ibra e questa sarebbe già una garanzia, tuttavia sarebbe preferibile impiegarlo il meno possibile per averlo poi pienamente a disposizione contro avversari più tosti e complicati.

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