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Oltre la Coppa

 

Le indicazioni positive del Milan post semifinale

 

La semifinale di ritorno di Coppa Italia, pareggiata 0-0 allo Stadium contro la Juventus di Sarri, può fornire senza alcun dubbio parecchie indicazioni positive in chiave futura.

Innanzitutto il Milan ha dato prova di compattezza di squadra. Pur in una serata iniziata non sotto i migliori auspici (con una Juventus in pressione, un rigore per ingenuità di Conti e il rosso a Rebic), il Milan c'è stato.

Ed esserci, in momenti del genere, in cui la buriana soffia forte e sarebbe facile celarsi dietro una serie infinita di alibi, non si può considerare ordinaria amministrazione, bensì maturità.

Certo permangono smagliature, difetti e vizi antichi; resta forte poi la sensazione di un Milan estremamente giovane e poco maturo nella gestione di certe fasi delicate della partita.

Soprattutto quando gli avversari alzano i ritmi di gara o quando iniziano a mostrare la faccia cattiva, questo Milan non ha ancora quella caratura temperamentale, capace di arginare i venticelli di procella.

C'è personalità in tanti elementi di questa rosa e ad essa si abbina anche una buona dose di coraggio; manca però quell'esperienza necessaria per riconoscere alcuni momenti in cui serve più la spada del fioretto.

Il Milan comunque sta scoprendo con il passare dei mesi un fortissimo centromediano dinanzi alla difesa, un giocatore che può dare presente e soprattutto futuro a questa squadra.

Ismael Bennacer ha qualità da vendere; se affiancato ad un centrocampista fisico, in grado di sopperire alle sue mancanze in fase di interdizione, può sicuramente divenire un giocatore di livello.

A ciò va aggiunta la nota lieta di Theo Hernandez (che insieme a Rebic è un giocatore da ciclo), le conferme di Donnarumma, i grandi progressi come leader difensivo di Alessio Romagnoli.

Proprio sul capitano va fatto un discorso a parte. Si è sempre notato qualche smagliatura di troppo nel modo di agire difensivo di Romagnoli. Errori, letture non corrette, a volte anche posture poco consone.

In realtà Romagnoli gioca molto meglio quando gli viene affiancato un marcatore puro vicino (vedasi Alex, Zapata, Paletta o Kjaer), mentre ha qualche difetto quando gioca con accanto un regista difensivo (come Musacchio).

Il danese Kjaer non è certo un giocatore futuribile per il Milan ma il suo rendimento ed il conseguente rendimento di Romagnoli confermano una tendenza abbastanza attendibile.

Romagnoli è più un libero che uno stopper (per usare una terminologia antica che tuttavia rende meglio l'idea) e per mostrare meglio le sue qualità, ha bisogno di avere a fianco un giocatore che lo sgravi da certe incombenze.

Un'indicazione questa che dovrà essere seguita nel mercato della prossima estate, anche per fornire la miglior condizione tecnica possibile all'attuale capitano rossonero.

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