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Io sto con…l’AC Milan!

 

Eh sì, un vero fulmine a ciel sereno!

 

Eh sì, un vero fulmine a ciel sereno! Dopo le ultime interviste rilasciate da Paolo Maldini, ancora una volta avevamo colto l’invito alla proprietà che era necessario un cambio di passo per poter essere competitivi su due fronti, ma nulla lasciava presagire ad un clamoroso siluramento dell’area tecnica da parte della proprietà. Comincio con il dire che senza conoscere le reali motivazioni non me la sento di schierarmi da una parte o dall’altra a prescindere; cosi come vista la storia recente del Paolo Maldini dirigente qualche domanda me la pongo e qualche dubbio viene. Attenzione, qui non voglio nè entrare nel merito delle scelte fatte da Paolo in sede di costruzione delle squadre, nè tanto meno sminuire che cosa rappresenta Paolo Maldini e la sua famiglia per il Milan! Maldini è una super bandiera di questo club ed è sicuramente uno dei pochi nomi che potesse rappresentarlo al meglio soprattutto a livello internazionale.

 

Tuttavia non possiamo fare finta di nulla e non ricordare che in ogni stagione da dirigente ci siano stati problemi con le varie proprietà e con i suoi compagni di viaggio. Prima Leonardo, poi Boban, quindi Gazidis (e di conseguenza Elliott) ed infine Cardinale, con la estenuante trattativa/teatrino che lo scorso anno, a scudetto ancora caldo, lo ha visto rinnovare col club solo l’ultimo giorno di contratto. Maldini è un personaggio ingombrante, uno che “pretende” di lavorare in completa autonomia senza dover dare conto a nessuno, uno che proprio sul peso del suo cognome e dei suoi trascorsi da calciatore fa molto affidamento e, diciamolo pure, ci marcia un pò sopra. E proprio perchè si tratta di Paolo Maldini ogni volta si è finito per trovare un accordo, aggiustare le cose e trovare la soluzione meno traumatica. Ogni volta ma non stavolta, con Gerry Cardinale che, a quanto pare, non ha esitato a compiere la scelta più impopolare ma che ritiene più giusta per la gestione del club.

 

Non credo francamente che Cardinale sia un pazzo e che abbia deciso di fare a meno di Maldini perchè ha sbagliato le ultime tre/quattro sessioni di mercato. Maldini ha sbagliato molte scelte, ma è anche l’artefice di molte scelte giuste che hanno permesso al Milan di tornare ad essere una squadra di vertice del campionato italiano oltre che a riportarlo a nuovi livelli di eccellenza in Champions League. Ma credo che la rottura sia dovuta al fatto che la proprietà e Maldini abbiano due modi completamente diversi di interpretare il metodo di lavoro. Da una parte il metodo-Gazidis, con una società che chiede e pretende che ogni scelta, anche quella tecnica, venda condivisa dalle parti; dall’altra il metodo-Maldini, che chiede e pretende di fare le scelte in completa autonomia senza che, una volta stabiliti i budget, nessuno possa mettere dei veti o chiedere conto delle scelte tecniche e di campo. Chi dei due ha ragione? Non lo so, alla fine sono sempre e solo i fatti a dirci da che parte sta la ragione.

 

Qui le riflessioni che possiamo fare sono le seguenti; i numeri dicono inequivocabilmente che non è affatto vero che Elliott prima e Red Bird dopo non abbiano investito cifre importanti per costruire questa squadra, e che siamo di fronte, quindi, ad un falso storico; che non ha senso dire che Cardinale fa fuori Maldini e Massara perchè non ha intenzione di cacciare il grano e vuole al suo fianco gente “aziendalista”, perchè uno che ha speso 1,2 miliardi di euro per acquistare una squadra di calcio ha tutto il diritto di fare quello che gli pare e di circondarsi di gente che sia allineata con la politica e la filosofia della proprietà, anche se uno si chiama Maldini. E che non ha senso stracciarsi le vesti a prescindere, minacciando disdette, diserzioni da stadio o pensare che tutto sia finito qui, perchè poi l’Ac Milan nella sua storia ha sempre vinto, con proprietari diversi, con dirigenti diversi, con allenatori diversi e con calciatori diversi. Qui l’unica certezza è che non dobbiamo sempre stare dalla parte dell’Ac Milan, perchè è l’unica cosa che conta. Certo, in tutto questo una cosa in questo momento mi fa paura, e cioè che nel bene e nel male un personaggio come Maldini rappresentasse un vero punto di riferimento per squadra e staff tecnico, e l’assenza di questo riferimento potrebbe essere veramente pesante per un gruppo giovane come il nostro. Ma è anche vero che non potevamo continuare tutti gli anni ad assistere a queste sceneggiate, a questi tira-molla ed ascoltare interviste da cui traspare che le due parti si sopportano anzichè supportarsi. Abbiamo bisogno di chiarezza e che tutte le componenti remino nella stessa direzione, per l’unico bene che conta, e cioè quello dell’Ac Milan!

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