gazidis milan

 

Tempi stretti e futuro incerto

 

 Europa , dirigenza, allenatore, rinnovi di contratti e di prestiti, pianificazione della stagione 20-21: Gazidis è in ritardo su tutti i fronti. Le "grane" sono tante ed i tempi sono stretti: tra questa e la prossima stagione ci sarà solamente un mese....

 

 La vittoria della Coppa Italia, in casa Milan, poteva voler dire certezza sul futuro. In un colpo solo il Milan avrebbe vinto un trofeo e guadagnato la qualificazione ai gironi di Europa League, con la conseguenza che le ultime 12 partite di campionato sarebbero state derubricate quasi ad amichevoli. Non solo: il contratto di Pioli avrebbe subito un automatico rinnovo per un altra stagione. Insomma: il Milan avrebbe potuto cominciare a pensare concretamente al proprio futuro, organizzando la prossima stagione in tutto e per tutto. Invece, con l'eliminazione, tutto sarà per forza di cose rimandato a fine stagione, anche perchè la qualificazione in Europa League, che porta in dote un indotto di circa 20 milioni di ricavi per il prossimo bilancio, sposta l'ago della bilancia, così come le prestazioni degli uomini di Pioli da qui ad agosto. 

I tempi, cosi', si assottigliano davvero moltissimo per l'Ad Ivan Gazidis, in mezzo alle perplessità di ambiente, squadra, stampa e tifosi. La stagione, se tutto andrà bene, finirà il 2 agosto, mentre l'avvio della prossima stagione è fissato al 12 settembre. Un mese, o poco più, di tempo per imbastire una nuova stagione, nuovamente delicata ed importante, dato che il Milan riproverà l'assalto alla Champions, che manca da 7 anni e che non può mancare per un'ulteriore stagione. 

Le tempistiche strette e le modalità organizzative piuttosto complicate, spingerebbero, a logica e buon senso, a propendere per la continuità, per quanto possibile. Dirigenziale e tecnica. Così, come sappiamo, probabilmente non sarà. Ed allora a Gazidis e Rangnick, l'uomo che tutti indicano come prescelto per la rifondazione rossonera, toccherà fare un'impresa miracolosa. Auguri. 

Tante le grane sulla scrivania di Gazidis. 

In primis la questione dirigenziale. Elliot vorrebbe la permanenza di Maldini ma strizza l'occhio a Ragnick. A Gazidis il compito di favorire una convivenza che appare quanto mai impossibile. Si arriverà al momento delle scelte. Questa prima, indirizzerà tutte le altre. 

A partire dalla squadra dirigenziale. In un caso si andrebbe avanti con Massara e l'attuale management sporitvo, nel caso tedesco, sarà necessario un team di fiducia del nuovo Dt che dovrà insediarsi in fretta e furia e prendere in mano tutti i dossier aperti.

Si passa poi alla questione tecnica, legata all'allenatore. Con Maldini, ecco che potrebbe proseguire l'avventura di Pioli (nel caso in cui abbia centrato l'Europa) o potrebbe arrivare un allenatore italiano dal sicuro rendimento (Spalletti?). Con Rangnick vige invece l'incertezza: scenderà lui in campo in prima persona o identificherà una figura a lui vicina ? In entrambi i casi il timore è che l'adattamento alla squadra ed al calcio italiano impiegherà ben più del mese a disposizione. 

Infine il mercato, sia in entrata che in uscita. Non solo: ci sono giocatori da confermare o da lasciare andare. Dati per scontati gli addii di Biglia e Bonaventura, ci sono poi i casi Kjaer ed Ibrahimovic. Il primo meriterebbe la permanenza, ma il Milan sta temporeggiando con l'agente del calciatore, non sapendo ancora che ne sarà del proprio futuro. Per Ibrahimovic invece si va verso l'addio. Solo la permanenza di Maldini e Pioli ed una pace armata con Gazidis potrebbe trattenere in extremis il campione svedese. 

In entrata è da segnalare che l'operazione Kalulu è stata portata avanti da Maldini, Massara e Moncada. Segno, forse, che con loro si potrebbe proseguire anche per la prossima stagione. 

Il mercato, dicevamo. Qualificazione o meno in Europa e scelta di Dt e allenatore saranno essenziali e fondamentali. Prima di sapere queste informazioni, difficilmente il Milan si muoverà, se non per giocatori giovani, a basso costo, tecnicamente trasversali (caso Kalulu). Le altre squadre di vertiche che lotteranno per i posti europei (Lazio, Napoli, Roma, Atalanta) al 99,9% non cambieranno nulla a livello tecnico-dirigenziale. Già ora stanno pianificando stagione e mercato. Questo potrebbe segnare sin da subito una grande differenza, in negativo, con il Milan, che invece accumula ritardo. 

Ultima patata bollente, ma non per importanza, in mano a Gazidis si chiama Gianluigi Donnarumma.  I contatti tra il Milan e Mino Raiola sono ripresi per Gigio Donnarumma, il cui contratto va in scadenza il 30 giugno 2021. Da quanto filtra, da ambienti vicini alle parti, arrivano segnali positivi sulla possibilità che si possa arrivare ad un rinnovo del contratto di due anni (fino al 2023) che faccia felici tutti. E' possibile che le parti trovino un accordo anche sullo stipendio, tra parte fissa e bonus. Una soluzione che verrebbe maggiormente digerita dal bilancio milanista. Situazione fluida, parti più collaborative con voglia - sempre da quanto filtra - di trovare un accordo. Gigio, dal canto suo, non ha mai forzato la mano per andare via dal Milan. È molto legato ai colori rossoneri e a Milano sta benissimo.

Su questo tema Gazidis può già lavorare e dovrà trovare una soluzione a breve, per risolvere almeno uno dei tanti problemi che si trova a dover risolvere. I tempi sono stretti, in gioco c'è il futuro del Milan. 

 

 

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