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FFP, si riparte (quasi) da zero

 

Il TAS ha sancito la mancata partecipazione dei rossoneri alla prossima Europa League, ma potrebbe non essere un male

 

“Non tutti i mali vengono per nuocere” si diceva una volta, ed è probabilmente questa la chiave di lettura corretta dopo la sentenza pronunciata ieri dal TAS di Losanna. Una sentenza attesa, che ha estromesso il Milan dalle coppe europee per la stagione 2019/2020. Per i rossoneri dunque niente Europa League nella prossima stagione, ma come la stragrande maggioranza dei tifosi sa bene non c’erano alternative. L’esclusione infatti era alla base dell’accordo fra Milan, Tas e la stessa UEFA, con il club rossonero conscio degli errori del passato, ma deciso a rientrare nei paletti del FFP. Ma cosa significa questo accordo? E’ presto detto. Intanto va fatta subito una premessa: non è che ora il Milan potrà spendere quanto vorrà, anzi. A meno di stravolgimenti nei piani alti di Nyon (cosa che tutti si augurano), il FFP continua ad essere ben presente nella vita dei club europei e lo stesso Milan non potrà sottrarsi.

Ma l’accordo ufficializzato ieri una mano ai rossoneri la dà eccome. Intanto, pur facendo attenzione al bilancio, non c’è più un’urgenza di rientro entro il prossimo 30 giugno, ma si guarderà la media dell’ultimo triennio. Cosa vuol dire questo? Semplice: il Milan potrà vendere (nel caso) Gigio Donnarumma alle proprie condizioni, mentre per tutta la settimana si è parlato di un accordo ai limiti della follia, con una valutazione complessiva di 50 milioni di euro da parte del PSG. Una quotazione frutto dell’urgenza alla cessione da parte dei rossoneri, situazione che l’ex Leonardo ben conosceva, ma ora tutto cambia. I rossoneri infatti non hanno più l’urgenza di inserire tale plusvalenza sull’attuale bilancio, in chiusura proprio al 30 giugno, ma potranno valutare con calma le eventuali offerte che arriveranno. Su una cosa però bisogna essere chiari: presto o tardi Gigio dovrà essere ceduto. Lo sanno bene in via Aldo Rossi, e devono capirlo i tifosi, anche se lo stesso Gigio resterebbe ben volentieri a Milano. Col macigno FFP la sua cessione è inevitabile.

Una cessione che immetterà liquidità in un bilancio fortemente in rosso, che anche quest’anno si chiuderà con un (circa) -90 milioni. Con un -30 complessivo concesso da Nyon (limite del FFP) appare quanto mai evidente l’inversione necessaria in casa rossonera, per iniziare la lunga risalita verso i fasti di un tempo. Una risalita che passa necessariamente dalla Champions, sfumata per un solo punto nella scorsa stagione e che avrebbe certamente scritto un’altra storia. Con gli introiti della Champions infatti il Milan avrebbe dato ossigeno al bilancio, e non si sarebbe certo “consegnato” alla UEFA rinunciando alla partecipazione. Senza tali introiti la decisione presa quest’anno non poteva essere diversa, ma questo non chiude la pratica FFP. In chiave mercato bisognerà sempre fare attenzione, ma la mancata partecipazione alle coppe darà un po’ di respiro, consentendo un margine maggiore. Il ritorno in Champions è fondamentale, lo abbiamo detto spesso, ma ora è quanto mai vitale. Il Milan dovrà concludere un SA con la UEFA, ma nel frattempo sarà comunque sotto monitoraggio. Il FFP infatti è sempre presente, e questo a Milano lo sanno bene...

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