maldini

 

E che Maldini e Giampaolo sia...

 

Sembra si stia delineando il nuovo Milan, e quindi due riflessioni vogliamo farle

 

Mentre scrivo questo pezzo non sono stati ancora emessi comunicati ufficiali, ma tutto sembra abbastanza delineato, almeno per quanto riguarda Maldini D.T. e Giampaolo allenatore.
Proviamo a fidarci per una volta delle indiscrezioni, e tiriamo giù due considerazioni che speriamo non debbano poi essere smentite dai fatti (che poi anche se fosse non ci sarebbe niente di male).
Parto facendo una considerazione sull’ex capitano rossonero Paolo Maldini e sul ruolo di Direttore Tecnico che gli è stato offerto da Gazidis dopo l’addio di Leonardo.
Voglio sperare che Paolo abbia finito di riflettere su tale proposta già da giorni e che già da giorni l’abbia comunicata allo stesso Gazidis, altrimenti la vicenda sarebbe alquanto stucchevole. Maldini ha per anni declinato ogni forma di collaborazione col Milan perché non ci stava a recitare il ruolo dell’uomo immagine, e dopo un anno di apprendistato sarebbe stato alquanto bizzarro declinare l’invito della proprietà di metterlo al centro dell’area tecnica con ampi margini di autonomia decisionale.
Rassicurazioni sul progetto? Condizioni da accettare da parte sua e della proprietà? Balle, se veramente ci tiene ad essere artefice della ricostruzione del Milan in difficoltà e che deve cominciare da zero il suo progetto di rilancio, non ci avrebbe dovuto pensare più di 2 ore e mezza, perché altrimenti monta il sospetto che l’interesse del Milan non venga prima di ogni altra cosa. A maggior ragione se quel Milan si trova in grande difficoltà.
E speriamo che non sia vero, a proposito, che tra le condizioni poste ci sarebbe stata quella dell’aumento del suo compenso. Sarebbe veramente deludente, soprattutto dopo la grande lezione di stile sul tema denaro che ha dato al mondo Rino Gattuso.
Comunque sia Maldini va verso il si e sembra abbia scelto lui il nome del nuovo allenatore, Marco Giampaolo. Non so come andrà a finire, ma la scelta mi incuriosisce abbastanza, poiché credo che per un progetto di un Milan giovane che deve rimettere il gioco al centro della sua mission, Giampaolo possa essere l’allenatore giusto.
A me personalmente piace più degli altri nomi che erano venuti fuori di recente, perché per quello che si è visto in questi anni lo ritengo migliore di gente come Di Francesco o Simone Inzaghi. Se non puoi avere una squadra di top player devi fare in modo che sia il gioco e la forza del gruppo il valore aggiunto su cui puntare per farti colmare il gap coi concorrenti. Giampaolo queste doti potrebbe averle.
Come in ogni cosa sarà il campo l’unico giudice che ci dirà se la scelta sarà azzeccata o se avremo cannato l’ennesima scelta della guida tecnica; ma proprio per questo motivo un appello ce lo sentiamo di fare. Ogni tifoso ha i suoi gusti ed ha il diritto di critica, ma diamo all’allenatore (e questo vale anche se non dovesse essere Giampaolo) il tempo di ambientarsi, di lavorare e di mettere in pratica le sue idee e quello che sa fare. Non facciamoci obnubilare dai pregiudizi, non creiamo le solite fazioni del partito preso, di chi spera che faccia male solo perché le sue idee di calcio sono diverse dalle nostre e finiscono per tifare contro il Milan pur di dire che avevano ragione loro. E lasciamo anche da parte tutte le leggende che sono state create sul carattere di mister Giampaolo e su quella famosa fuga dalla panchina del Brescia facendo perdere le proprie tracce.
Quello che sa fare lo vedremo sul campo, e su quello che sarà il suo lavoro, i suoi risultati e la capacità di gestire il gruppo baseremo i nostri giudizi e le nostre opinioni. Comportarsi così non significa farsi andare bene tutto ed accettare ogni cosa ci viene imposta; mantenere la lucidità nel giudizio rafforzerà proprio il nostro diritto alla critica e la possibilità di esercitarla.
Caro “nuovo” Milan di Gazidis, Maldini e Giampaolo, passiamo dalle parole ai fatti e fateci vedere cosa sapete fare.

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