orsato theo hernandez

 

Ecco perchè

 

Con lo Slavia impresa al contrario tra i fischi. Il "timing" di Cardinale. Meglio il silenzio che Lotito e Zangrillo... Gli arabi: problema o risorsa?

  

Difficile spiegare il 3-1 alla fine del 1. tempo contro lo Slavia a San Siro: rossoneri molli, disordinati, inconcludenti. Dopo soli 25’ però i ceki restano in 10 per rosso diretto a Diouf. Al primo vero lampo di squadra e di Leao, arriva il vantaggio firmato Giroud. Quasi immediato il pari di Doudera con una parabola da fuori, finalmente la squadra di Pioli prende la partita per le corna e nel finale - entrambi i gol sugli sviluppi da corner - scatta e allunga con Reijnders e Loftus Cheek.

 

Leziosi in attacco e con la solita sufficienza difensiva, da una punizione peraltro inesistente i rossoneri riescono a rimettere in pista lo Slavia (3-2 di Schranz). Non c’è rapidità di esecuzione, non c’è ferocia, non c’è uno spartito d’orchestra. Pochi movimenti senza palla, poche idee: la superiorità numerica non si vede e non si sente. Solo per linee orizzontali, senza profondità, l’impresa al contrario (tra i fischi di San Siro) è aver tenuto in vita una squadra modesta in 10 per un’ora e aperta in maniera sconcertante una qualificazione che andava blindata. Magia finale di Leao che divide con Pulisic il 4-2 finale, ma per arrivare a Dublino serve molto altro…

 

Le esternazioni di Gerry Cardinale (e Ibra) al convegno del "Financial Times", qualche giorno fa, hanno sollevato perplessità e polemiche. Era la vigilia di impegni importanti della squadra, diciamo pure di un periodo cruciale. Era necessario?, è la domanda che si sono posti tutti e che qualcuno ha addirittura girato a Stefano Pioli in conferenza stampa. Personalmente mi ha suscitato più sorpresa la reazione dei media e dei tifosi, rispetto allo sgomento delle dichiarazioni: sarà perché ero abituato a Berlusconi, che non le mandava mai a dire a prescindere dal momento, o sarà invece che sono abituato a tutte le latitudini calcistiche dove i presidenti, i proprietari, dicono e fanno quello che ha detto e fatto Cardinale, in qualsiasi momento... In queste situazioni l'allenatore e la squadra vanno avanti per conto loro, quando c'è sintonia tra loro: anche Inzaghi un anno fa, Sarri in questi giorni, Klopp, Ancelotti, Tuchel e molti altri sono continuamente interrogati sul loro futuro. Basta tirare dritto, con la schiena dritta, poi chi vivrà vedrà.

 

Già che ci siamo, un altro paio di temi cari ai tifosi. Primo: il silenzio della società di fronte alle questioni arbitrali. Gli scempi compiuti di recente sono un picco, è vero, ed è anche vero che io stesso qualche volta mi aspetterei che non fosse il solo Pioli ad uscire allo scoperto. Poi però vedo come si comportano, uscendo dal seminato della ragione, Lotito e Zangrillo (per esempio) e allora mi convinco che sia meglio tacere. Secondo: gli arabi. Quando li nominano o li avvicinano a qualche club, i tifosi iniziano a sognare: miliardi, acquisti, squadroni, mercati faraonici, anzi sceicchici. Peccato che la storia insegni (PSG su tutti, ma anche Valencia e altre storie) che non sempre va esattamente così. Non è questo il punto, però: la questione è come di queste voci - perché di tali stiamo parlando, in attesa di notizie - si stiano occupando i media. Di norma l'interesse di fondi sauditi o similari sono visti come un'enorme opportunità, una grande risorsa: accostati al Milan, diventano invece un problema. Faccio fatica a capire, in tutta franchezza.


banner orizz pubb mdtube

Su questo sito usiamo i cookies, anche di terze parti. Navigandolo accetti.