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Un Milan con diversi volti

 

Serie positiva che continua. Europa League da affrontare seriamente. Camarda, basta protezioni: siamo allo step superiore

 

Un Milan con diversi volti porta a casa la vittoria contro il Napoli e, piaccia o meno, non perde in campionato dalla rocambolesca sconfitta di Bergamo contro l’Atalanta. È una squadra che ti lascia diversi sapori in bocca, con alcuni aromi che prevalgono su altri, con la sensazione netta che manchi sempre qualcosa per poter essere un grande piatto. Il posizionamento Champions è sempre più consolidato, ma la strada è ancora lunga e c’è bisogno di rimanere sul pezzo perché seppur ci sia una striscia positiva che dura da quasi due mesi, al primo capitombolo, le critiche torneranno a far capolino. Perché al Milan funziona così. Adesso testa all’Europa League, competizione nella quale ci sarà comunque bisogno del miglior Milan per andare avanti con convizione e guardare alla finale di Dublino come un obiettivo reale e che darebbe fiducia e un senso alla primavera rossonera. Rimanendo in tema di “primavera”, non si può non parlare di quello che sta facendo Camarda, che ha timbrato altri due gol per nulla banali con la formazione di Abate.

Francesco Camarda ha superato brillantemente il primo step della sua carriera, ovvero quello della prima, grande, esposizione alla tifoseria. Dopo un percorso, giusto, nel quale il ragazzo classe 2008 è stato protetto dalle voci e dai desideri morbosi dei tifosi, che lo hanno visto esordire contro la Fiorenitna, ecco che ora siamo dentro un nuovo step, uno di quelli importanti nel percorso di crescita, ovvero quello della prima consapevolezza. Camarda ha mezzo milione di followers sui social, ma non ha perso la testa. Viene riconosciuto in giro e non si sottrae mai agli autografi e alle richieste di foto, è stato testimonial adidas insieme a Del Piero qualche giorno fa e vive tutto con una calma impressionante per un quasi sedicenne. Si chiama solidità mentale, frutto di un lavoro importante di chi gli sta dietro. I tempi del primo contratto da pro stanno per arrivare, serve che faccia sedici anni, ma oggi non tratteremo questo aspetto nel dettaglio.

Perché il focus reale con il quale si deve guardare il momento di Camarda è quello con il quale si è guardato, all’estero, ai percorsi di Bellingham, Haaland, Zaire-Emery e così via, ovvero percorsi di ragazzi programmati dal dio del calcio per essere dei giocatori diversi, quelli per i quali paghi il biglietto allo stadio e per i quali metti via i soldi per comprarti la maglia. Camarda adesso è in una fase dove non può più essere nascosto, ma nemmeno lui vuole più stare nell’ombra. Rispetto a 12-13 anni fa, quando i giovani dovevi andarli a vedere sui campi, oggi grazie a Sportitalia e altre emittenti, ciò che succede in Primavera è a portata da click. Francesco non ha mai alzato i piedi da terra, continua a vivere come se nulla fosse e sa bene quello che deve fare per non perdere di vista il suo obiettivo, che è quello di arrivare pronto, con un percorso importante, ad essere un giocatore importante per il Milan. In questo senso sarà fondamentale l’Under 23, che permetterebbe a lui ma anche ad altri talenti rossoneri di svilupparsi in casa. Ma per favore, non paragonate Camarda a quello che fu la gestione scellerata di Hachim Mastour. Parliamo di galassie di differenza sotto tutti i punti di vista.


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