L’italiano l’ha imparato da bambino, quando viveva a Castelfranco Veneto con la famiglia e giocava nel Giorgione, e non lo ha mai dimenticato. Anche perché nell’ultima stagione lo ha rinfrescato con un interlocutore d’eccezione: tra giugno e gennaio, Yunus Musah ha parlato ogni giorno in italiano con un certo Rino Gattuso, che lo ha allenato al Valencia. Chissà se i due hanno discusso anche di Milan e di come si fa breccia nel cuore del centrocampo rossonero al primo colpo: Rino ci è riuscito, quando sbarcò a Milano 21enne dalla Salernitana e si prese un posto da titolare che non avrebbe più mollato; Musah, 21 anni il prossimo novembre, potrebbe provarci presto. Perché la pista che conduce da Milano a Valencia c’è ed è concreta: Musah piace al Diavolo e l’affare può prendere corpo. Inter permettendo: anche i nerazzurri sono alla ricerca di un centrocampista da regalare a Inzaghi e il nome dell’americano non è mai stato cancellato dal taccuino dei vicecampioni d’Europa. Al Mondiale in Qatar, dove Musah è arrivato agli ottavi, il d.s. nerazzurro Piero Ausilio lo ha marcato stretto seguendolo dalla tribuna, e il pressing continua tuttora: non solo Thuram, Lukaku e Frattesi, l’aria di derby comincia a soffiare fino a Valencia.

 

I primi contatti tra il Milan e gli spagnoli ci sono già stati: da via Aldo Rossi si sono fatti avanti con il Valencia, anche se un’offerta ufficiale non è ancora stata presentata. Per gli spagnoli servono almeno 25 milioni; al Milan sono convinti che si possa chiudere a cifre più basse, diciamo intorno ai 20 milioni. Per almeno un paio di motivi: Musah, dopo tre anni a Valencia e nessuna presenza nelle coppe europee che i bianchi non giocano da tempo, si sente pronto a lasciare il club e tentare il decollo in una big tornata protagonista anche in Champions; a questo vanno aggiunte le difficoltà finanziarie vissute dagli spagnoli, che li spinge a vendere i propri gioielli per fare cassa e respirare.

 

Musah, che ha passaporto italiano e non occuperebbe lo slot da extracomunitario, piace perché risponde all’identikit del giocatore da Milan nella gestione RedBird: è giovane, ha grandi margini di crescita ed è potenzialmente rivendibile in futuro. In casa rossonera sono ore di riflessione: se la trattativa decollerà, si intreccerà inevitabilmente con le altre manovre in mediana, da Reijnders a Frattesi.

 

Per arrivare ad Adama Traoré, invece, non servirebbe alcuna trattativa con il Wolverhampton, dove l’esterno offensivo spagnolo gioca dal 2018: dal 1 luglio Traoré sarà ufficialmente svincolato e potrà traslocare nel club che lo convince di più. Il Milan che cerca jolly sulle fasce per Pioli è tra questi: Jorge Mendes, agente del giocatore, e i dirigenti rossoneri ne hanno discusso e continueranno a farlo.