Si offre un biglietto gratuito per il giro del mondo in 50 metri. Cinquanta o poco più, dal centrocampo alla bandierina del corner: è la fascia destra del Milan. Il Milan, in questo giugno folle post-Maldini, cerca giocatori anche in quella zona del campo. Qualche tifoso aggiungerebbe: beh, soprattutto. Il Milan è storicamente sbilanciato a sinistra, dove Theo Hernandez e Rafa Leao costruiscono cantieri e occasioni da gol. A destra, si sa che è necessario crescere: Messias e Saelemaekers sono stati giocatori di complemento e Brahim Diaz è passato qualche volta con buoni risultati. Non basta. In estate, allora, si cambia: probabile che arrivino due nuovi esterni d’attacco. Qui quattro candidati, i principali: un nigeriano che gioca in Spagna, un americano di stanza in Inghilterra, un belga tesserato in Francia, un danese che gioca... almeno lui, in Danimarca. Piccolo giro del mondo.

 

Samuel Chukwueze è il candidato principale, questo si è capito da giorni. È del 1999, l’età giusta, ha corsa, uno contro uno, pericolosità offensiva. Altra cosa che si sa da tempo: il problema è l’accordo col Villarreal. Il Milan e Chukwueze sono sostanzialmente d’accordo: il Milan vuole Samuel... e viceversa. Il Villarreal è meno romantico. Sa che perderà il suo esterno destro titolare in estate ed è più che d’accordo: tra un anno, lo perderebbe a zero. Il punto è che non ha fretta di (s)vedere. Ha fissato il prezzo – 30 milioni – e non scende. In fondo, ha appena ceduto Nicolas Jackson al Chelsea ed è tranquillo: le casse sono di nuovo piene. In più, i gialli sono storicamente un club difficile con cui trattare. Il Milan però non molla, si annuncia una settimana intensa...

 

Christian Pulisic è una pista parallela, con una parabola opposta. Chukwueze è salito di colpi nell’ultimo campionato mentre Pulisic ha avuto un anno difficilissimo, il peggiore nella sua storia recente. È del 1998 ma non cerca un trampolino per la “fase due” della carriera, cerca un grande stadio in cui rilanciarsi. Il Milan lo apprezza comunque, con quel piccolo “più” commerciale: Pulisic è americano come RedBird e potrebbe spingere il Milan negli Stati Uniti, mercato strategico. E i conti? Il suo stipendio è pesante, il cartellino meno perché il Chelsea non chiede la luna. C’è altro, ovviamente: l’aspetto tecnico. Pulisic ha qualità, può giocare in più ruoli e storicamente fa gol. Attenzione però, il Milan potrebbe farlo giocare anche, forse soprattutto, da numero 10 nel 4-2-3-1 che per Pioli resta una certezza.

Non un numero 10 ma un esterno puro invece è Jeremy Doku. Molto giovane – è del 2002 – ma già ai piani alti da tempo: due anni all’Anderlecht, tre al Rennes. Ha giocato una grande partita contro l’Italia a Euro 2020, partita in cui ha fatto vedere tutte le sue qualità: uno contro uno, potenza, rapidità, capacità di creare occasioni dal nulla. Quello che cerca il Milan. Doku sarebbe una scommessa particolare: gioca su due fasce ma segna poco, molto poco, e questo è un tema. Il Milan si è informato col Rennes, che per Doku in passato è arrivato a chiedere 50 milioni. A quelle cifre, per il Milan è impossibile. Ad altri prezzi, Doku è della partita.

 

Il quarto nome è il più particolare, il meno conosciuto, il più legato allo scouting e ai dati di cui tanto si è parlato nelle ultime settimane: Gustav Tang Isaksen, classe 2001, giocatore offensivo del Midtjylland. Il danese che gioca in Danimarca. Isaksen nell’ultima stagione ha svoltato. Come Chukwueze? Beh, in proporzione ai numeri del passato, di più. Ha segnato 18 gol in campionato e tutta Europa ha cominciato a parlare con insistenza di lui. Molte squadre hanno fatto domande al Midtjylland e il Milan è in lista. Chiaramente non può essere il titolare designato per il 2023-24 ma come alternativa sarebbe affascinante.