theo hernandez

 

Fissato il prezzo. Su Elliott...

 

Il player trading. I dirigenti rossoneri come Curd Juergens e Sean Connery. Ogni giorno uno sceicco

 

Che spavento! Qualche giorno fa, nasce l’indiscrezione che il Milan potrebbe prendere in considerazione la cessione di Theo Hernandez in caso di un’offerta tra i 60 e i 70 milioni.

Due le immediate considerazioni. La prima riguarda la cifra. Il giocatore francese, come Leao, appartiene alla categoria giocatori RA. È la fascia dei campioni contraddistinti con le due lettere, che significano RARA AVIS, locuzione usata da Giovenale per indicare le persone di rara qualità. Anche nella recente finale di Champions League, protagonisti dalle qualità uniche come appunto Theo e Leao, non li ho visti in campo. Quindi la porta della trattativa potrà essere aperta, anzi socchiusa, solo per somme di denaro vicine agli 80/90 milioni.

Assolutamente non meno, con la non tanto remota speranza che i dirigenti del Milan informino i club più prestigiosi della incedibilità delle colonne rossonere. La seconda entra in un’altra sfera, che tocca un argomento scottante e dibattuto, il player trading. Una delle accuse ai dirigenti rossoneri è stata, ed è, quella di non aver rinforzato la rosa finanziandola con eventuali cessioni. Dobbiamo allora metterci d’accordo una volta per tutti. Quando la squadra aveva nelle sue fila giocatori appetiti da mercato, come Cutrone, Suso, Paquetà e Piatek, sono nate trattative che hanno portato nelle casse circa cento milioni. Nelle ultime sessioni questo tipo di operazioni non è stata praticabile per la mancanza di…materia prima.

A meno che si opti per la cessione di qualche grande campione, oggi in rosa. Lo ricordo bene che cosa sostenessero e paventassero molti tifosi e opinionisti all’arrivo del Fondo Elliott. Primo: a loro non interessa vincere. Secondo: devono soddisfare le esigenze degli investitori. Terzo: verranno ceduti i grandi giocatori rossoneri per finanziare il mercato. Nessuna delle tre illazioni è stata confermata dai successivi fatti. Vorrei dunque che si continuasse con questa politica, che consenta alla rosa innanzitutto di non indebolirsi.

Anche gli attuali operatori del mercato stanno incontrando difficoltà, spesso per gli alti ingaggi, a trovare club disposti ad acquisire Rebic, Origi, Messias o Saelemaekers, De Keteleare, Adli, Ballo Touré. Con il conseguente problema, non dimentichiamolo mai, poi di trovare i sostituti in un mercato impossibile, dove chi compra trova soprattutto in Italia, cifre assurde, in relazione al valore. E dove invece coloro che vendono ricevono risposte interlocutorie, spesso tese ad avere giocatori sottocosto.

Intanto la campagna-rafforzamento della stagione2023-2024, fino a oggi, non ha visto alcun movimento di rilievo non solo in casa Milan ma anche fra le principali avversarie. I dirigenti milanisti sembrano interpreti di vecchi film come “Duello sull’Atlantico”, con Curd Jurgens e Robert Mitchum. O “Caccia all’ottobre rosso” con Sean Connery. Navigano nelle profondità degli abissi come sommergibili, silenziosi, con le radio spente, cercando di evitare i sonar dei cacciatori di informazioni.

I tifosi del Milan, dalla terra scrutando il mare, vorrebbero conoscere le strategie e le prime mosse o festeggiare i nuovi arrivi. Bisogna invece aspettare ancora. Magari accontentandosi della ormai quotidiana “Fake news” di un nuovo sceicco arabo, pronto ad acquistare il Milan!

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