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Un silenzio di difficile decriptazione e interpretazione

 

Mercato: serve un sussulto per scuotere il silenzio. Il ruolo di Maignan, tra voci e prossima stagione. Origi-Rebic: possibili novità

 

Il silenzio operativo del Milan sul mercato è difficile decriptazione e interpretazione. Ogni giorno si leggono nomi di calciatori importanti come quelli di Milinkovic-Savic e Frattesi, giusto per fare due nomi, accostati a Inter e Juventus con la solita domanda che sorge spontanea: e noi? Il Milan non è su quei profili, perché hanno costi ritenuti troppo elevati tra cartellino e ingaggio. O almeno, così è per quanto riguarda il Sergente, che sarebbe il giocatore ideale da piazzare nel centrocampo rossonero per alzarne sia il tasso tecnico sia il numero di gol e assist. Sarebbe, perché il condizionale è d’obbligo e ci spinge più nella dimensione dei sogni mentre la realtà ci parla di un Milan in rincorsa, forse meno attardato di un anno fa, ma comunque alla ricerca di colpi a parametro zero che vadano a impattare sul monte stipendi e lascino maggior raggio di manovra per altri acquisiti. Per questo Furlani e Moncada attendono ancora la risposta di Marcus Thuram, con la speranza che la fumata possa essere bianca. Perché con lui e Lorenzo Colombo, unitamente a Olivier Giroud, il pacchetto delle prime punte sarebbe a posto e si potrebbe orientare l’attenzione su altri ruoli, sempre nel tenativo di piazzare gli esuberi. Ma serve uno scossone nel corso di questa settimana, perché la paura che serpeggia tra i tifosi è quella di finire tardi e di doversi accontentare di nuovo di quei profili che arrivano ad essere la terza o quarta scelta.

Si è fatto un gran parlare di Mike Maignan e di quello che ruota attorno a lui a livello di mercato. Il portiere è stato uno dei primi a ricevere la telefonata di Giorgio Furlani post cambiamento dell’area sportiva. Ed è rimasto sorpreso di come un amministratore delegato, che per ruolo non sarebbe tenuto, ci abbia messo la faccia (anche con altri senatori dello spogliatoio) spiegandogli il programma di sviluppo della squadra. Maignan, al pari di Leao, è uno dei top player che influenzano la squadra ed è anche per questo motivo che già in questa fase sta avendo un ruolo importante nelle discussioni sul lavoro che dovrà fare l’area dei portieri per la stagione 2023-24, con Marco Sportiello come suo vice e, attenzione, ad Antonio Mirante che dovrebbe rinnovare. Poi se un giorno dovesse arrivare un club di Premier League che offre al giocatore 8-8.5 milioni all’anno e mette sul tavolo del Milan 80-90 milioni per il suo cartellino, ne va da sé che tremerebbe la sedia a tutti gli elementi coinvolti. Ma non è ancora arrivato quel momento e non è detto che possa arrivare.

Tornando a tuono sul reparto offensivo, il Milan potrebbe cedere anche uno solo tra Divock Origi e Ante Rebic, con il croato indiziato numero uno a fare le valige. Il belga, nei fatti, andrebbe a ricoprire il ruolo di vice Leao a tutti gli effetti, tappando internamente un’eventuale falla che si potrebbe andare a creare in caso di partenza sia sua sia di Ante. Il problema rimane sempre a destra, con Chukwueza del Villarreal che piace tantissimo. E anche per lui, nel corso della settimana, sono calendarizzati nuovi contatti per cercare di aprire ufficialmente un canale di trattativa. Ma serve battere un colpo, in tutti i sensi.

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