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A qualcuno darei un'altra possibilità

 

Un’intera squadra in uscita? Eppure c’è qualcuno che meriterebbe una seconda chance…

 

Tatarusanu in porta; Dest, Caldara e Ballo-Toure in difesa; Adli, Bakayoko, Vranckx, e Daniel Maldini a centrocampo; De Ketelaere e Rebic a supporto di Origi. In panchina Mirante e Vasquez. Si tratta dei giocatori – tredici per la precisione, praticamente mezza rosa – che, secondo le indiscrezioni di questi giorni – lasceranno o potrebbero lasciare il Milan in questa sessione estiva di calciomercato. Alcuni di loro sono in scadenza di contratto, altri in prestito, altri ancora di proprietà del club di Via Aldo Rossi.

E’ evidente ed inevitabile che a più di qualche giocatore il Milan dovrà dire addio, in primis perchè la maggior parte dei sopra citati non rientrano nei piani di Stefano Pioli, ed in secondo luogo perchè uno dei capisaldi della gestione RedBird è quello del player trading, ovvero ricavare dalle cessioni parte dei fondi da investire negli acquisti. Del resto, proprio l’incapacità di cedere calciatori pare sia stato uno dei punti di rottura del rapporto tra Gerry Cardinale e Paolo Maldini, nella speranza che in ogni caso chi lascerà il Milan sia una delle seconde linee, e non certo un titolarissimo.

 

Semaforo rosso (giocatori da trattenere) – Charles De Ketelaere è stato l’acquisto più oneroso della scorsa estate, arrivato dopo mesi di corteggiamento asfissiante, per il Milan ma anche per i tifosi. Il belga aveva anche cominciato bene la stagione, per poi perdersi completamente. Non è molto affine alle idee tattiche di Pioli, però è un giocatore di assoluto talento e non può essere bocciato dopo una sola stagione. Meriterebbe una seconda opportunità. Yacine Adli è il più grande mistero della stagione ’22/23: impiegato pochissimo, con Pioli che gli ha preferito praticamente chiunque. Eppure l’ex Bordeaux ha mostrato ottimi colpi nei pochi minuti in cui ha messo piede in campo: ha tecnica e visione di gioco, in un centrocampo che con il lungo infortunio di Bennacer perde moltissimo in qualità ci starebbe bene. Inoltre, aspetto da non sottovalutare, è apprezzato e benvoluto da tutti i compagni di squadra. Infine c’è Origi, uno dei più deludenti considerate le premesse con cui era arrivato dodici mesi fa dal Liverpool: eppure resta un calciatore con grande esperienza internazionale e può fare comodo, purché non gli si chieda di essere quello che non è: il vice di Giroud. Potrebbe restare come alternativa sulla trequarti.

 

Semaforo giallo (giocatori da valutare) – Il Milan ha bisogno di un terzo portiere: Mirante porterebbe esperienza in un gruppo giovane, non farebbe alcun problema a restare alle spalle di Maignan e Sportiello, ed essendo italiano sarebbe utile per le liste. Aster Vranckx ha vissuto una stagione un po’ simile a quella di Adli: poco impegnato, non ha fatto malissimo in quelle rare occasioni. Difficile, però, che il Milan spenda dodici milioni per riscattare un calciatore che non è nelle grazie di mister Pioli. Per Ballo-Toure va tenuto presente che giocare sapendo di avere davanti a sé il terzino sinistro più forte del Mondo non è assolutamente facile. Considerando che è arrivato a parametro zero, il Milan cedendolo farebbe plusvalenza, ma il costo del suo cartellino non è certamente indimenticabile. Infine c’è Daniel Maldini: che ne sarà di lui dopo l’addio di papà Paolo? Magari si potrebbe pensare di fargli fare un altro anno in prestito in Serie A per valutarne il percorso di crescita.
Semaforo verde (giocatori da congedare): Tatarusanu è in scadenza di contratto e non ha dato garanzie nei mesi in cui ha dovuto sostituire l’infortunato Maignan. Il poco più che sconosciuto Vasquez è stato preso a gennaio (e sarà ceduto) esclusivamente per liberare uno slot da extracomunitario. Dopo un infruttuoso prestito biennale, Bakayoko non ha avuto nemmeno il tempo di tornare al Chelsea, che il club inglese ha già comunicato il suo svincolo dopo la scadenza del contratto. Dest è stato di fatto messo fuori rosa da Pioli sin da gennaio, ed il Milan non spenderà 20 milioni per esercitare il riscatto dal Barcellona. Caldara e Rebic, infine, sono lontanissimi dai tempi migliori e paiono nella fase calante della parabola della loro carriera. Il Milan dovrebbe pensare solo a monetizzare il più possibile la loro cessione.

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