maldini

 

Non solo la rottura con la proprietà

 

L'ex Dt aveva valutato il compagno dei tempi rossoneri e ora tecnico come possibile successore. E l'allenatore emiliano lo sapevaL'ex Dt aveva valutato il compagno dei tempi rossoneri e ora tecnico come possibile successore. E l'allenatore emiliano lo sapeva

 

Dopo Maldini, ieri è toccato a Massara. Ancora più stringato il comunicato («Ac Milan annuncia che Frederic Massara conclude il suo incarico nel club. Ringraziamo Ricky per il suo contributo al progetto di crescita del Milan in questi anni») dedicato al ds, fedelissimo di Paolo, pubblicato a 24 ore di distanza per distinguere le due posizioni. Anche per l'altro dirigente di punta, nessuna risoluzione consensuale ma la disponibilità a sciogliere il contratto nel caso Massara trovasse un altro posto di lavoro. Si è chiusa così l'epoca della M2 (Maldini-Massara) in attesa di conoscere la figura destinata ad occupare la casella del prossimo ds (ruolo obbligatorio in Lega serie A) mentre è già al lavoro il gruppo ristretto con Furlani-Pioli alla guida delle competenze integrate da Moncada, considerato nel suo lavoro (scouting) tra i più preparati, per non perdere altro tempo. Ecco un altro dei motivi per i quali la decisione di Gerry Cardinale di chiudere l'esperienza Maldini, maturata molti mesi prima, è stata comunicata all'interessato lunedì 5 giugno, 24 ore dopo la fine del campionato.

 

Nel frattempo, altri inediti particolari sono spuntati lungo la fase della ricostruzione dei retroscena relativi alla tormentata stagione rossonera. E se da un canto Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, in una delle sue quotidiane interviste, ha confessato che «lo 0 a 4 col Milan, squadra abbordabilissima, è stata la peggiore serata dei miei 18 anni da presidente e mi ha sconcertato»), beh lo stesso effetto non ha prodotto nelle viscere di Milanello. Almeno a giudicare dal seguente particolare: e cioè dietro il confronto molto vivace avvenuto tra Maldini e Pioli sull'utilizzo del mercato recente, è spuntata traccia di un coinvolgimento di Pirlo, quale eventuale suo successore. I due, Paolo e Andrea, sodali ai tempi di Ancelotti allenatore, tra l'altro, si sono visti e devono aver chiacchierato a lungo durante una breve vacanza pasquale a Dubai. Pioli, ecco l'altra tessera del mosaico, non era all'oscuro della trama.

Ma c'è un altro dettaglio che avrebbe dovuto far capire a Paolo Maldini quale sarebbe stato l'esito del suo rapporto con l'azionista. Alcuni mesi prima, il direttore tecnico rossonero spedì all'attenzione di Gerry Cardinale la bozza di un piano triennale di investimenti da realizzare nel Milan seguendo il modello del calcio sostenibile. A quella mail non ha mai ricevuto risposta. Nel frattempo, la curva sud, mai tenera con Maldini fin dai tempi del suo addio al calcio, è intervenuta nel dibattito sul caso del giorno senza schierarsi a proposito del clamoroso divorzio («non entriamo in queste scelte») ma ripetendo l'invito a «un salto di qualità sul mercato» già lanciato domenica scorsa con uno striscione durante Milan-Verona.

 

Che i piani di mercato impostati dalla M2 saranno cambiati, è scontato. E non soltanto perché ai profili di Arnautovic e Berardi (29 anni ad agosto), se ne preferiscono altri di diversa età. Anche nell'allestimento della rosa dei portieri qualche modifica è già intervenuta: Sportiello, nuovo vice Maignan, ha già sottoscritto il contratto, Mirante in odore di conferma quale terzo portiere sembra destinato invece a cercare un altro domicilio calcistico. Ma la figura più importante da integrare nel nuovo organigramma milanista è quella del collegamento tra Milanello e il club. Qui la candidatura, spontanea, di Ibra ha già raccolto favorevoli consensi negli uffici di casa Milan. Sarà indispensabile un colloquio con lo svedese che non ha un gran bel carattere. Lo stesso Pioli, nel salutarlo, non ha fatto mistero di qualche ruvido contrasto. È inevitabile. Ma quanto a carisma, a personalità e a capacità di attrarre calciatori nell'area Milan, lo svedese ne è dotato in quantità industriale.

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