maldini massara

 

Amara realtà nascosta

 

Il rinnovo di Maldini e Massara con il Milan non sembra essere in dubbio ma i ritardi che stanno portato alla firma nascondono una certa tensione in casa rossonera. La figura di Ivan Gazidis divide le parti in causa.

 

Il Milan è pronto a vivere una nuova stagione da protagonista dopo la conquista dell'ultimo Scudetto in Serie A. I rossoneri sono pronti a mettere a segno i colpi richiesti da Stefano Pioli anche se il cambio societario con l'avvento di RedBird di Gerry Cardinale ha creato qualche intoppo in alcune trattative di mercato. In primis il ritardo sul rinnovo di contratto di Paolo Maldini e Frederic Massara che tra 9 giorni vedranno scadere il proprio contratto con il Milan se non si provvederà subito alla firma. I due dirigenti protagonisti della svolta tecnica dei rossoneri in attesa di una valutazione è stato uno degli argomenti più caldi di queste settimane. Dubbi infondati secondo qualcuno dato che il lavoro dei due è sotto gli occhi di tutti valorizzando giovani di grande talento e investendo con grande lungimiranza.

 

Eppure ancora oggi nulla è stato firmato anche se il rinnovo adesso sembra essere solo una formalità, proprio come sottolineato dal presidente del Milan, Paolo Scaroni: "Non mi preoccupo molto del tema Maldini e Massara, nel senso che non ho il minimo dubbio che si raggiungerà un accordo per questa coppia che è stata così importante nel farci conseguire lo scudetto, continui con noi nei prossimi anni – aggiungendo poi – Siamo sicuri di poter contare su Gazidis fino alla fine del suo contratto a fine a novembre, Cardinale gli ha proposto di rimanere nel consiglio". Ecco, proprio su questa figura di Gazidis si sarebbero concentrate le tensioni degli ultimi giorni con Maldini proprio per via del ruolo dell'amministratore delegato nella nuova società.

 

Come sottolineato dal Corriere dello Sport, Maldini, nonostante la soddisfazione per l'incontro avvenuto qualche giorno fa con i vertici di RedBird e dunque con lo stesso Cardinale, avrebbe espresso perplessità proprio sulla figura dell'ad e sul ruolo che la proprietà vuole continuare ad affidargli. Maldini avrebbe infatti avuto da ridire sulla mancanza di chiarezza sui piani e sulla programmazione futura del club chiariti successivamente dallo stesso Cardinale prima di trovare un muro rispetto a quell'autonomia che si aspettava di avere dopo la conquista della società.

 

Voleva essere libero nelle decisioni di natura tecnica e invece dovrà ancora passare da Gazidis che farà le veci della società e dunque da tramite con i proprietari sulle scelte che vorranno adottare Maldini e Massara per migliorare la strada. Il rischio è che si vada incontro a differenze di vedute nette, come accaduto per la questione Botman dato che il club non sarebbe convinto di investire 30 milioni per un difensore che invece Maldini vedrebbe alla perfezione al fianco di Tomori. Maldini avrebbe dunque voluto agire secondo le proprie idee e questo cela dunque un'amara realtà in questo nuovo Milan che al momento nasconde delle piccole crepe che emergono anche dalla durata del contratto sul rinnovo dello stesso Maldini e di Massara: due anni con opzione per una terza stagione invece che tre anni pieni come accaduto nel ciclo dello Scudetto.

 

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