maldini cardinale

 

Lavoro enorme, ora il salto di qualità

 

Un’altra settimana di passione sul fronte Maldini-Massara: la richiesta di maggiori poteri alla base dei tentennamenti?

 

 

Ormai i tifosi rossoneri sono in spasmodica attesa, ponendosi ogni giorno che passa la stessa domanda: Paolo Maldini e Frederic Massara rinnoveranno o no con il Milan? Questo perchè, a dieci giorni dalla scadenza dei loro contratti, le firme non sono ancora arrivate. Il tutto quando non è trascorso nemmeno un mese dallo scudetto, ed in un periodo nel quale i tifosi rossoneri vorrebbero soltanto sognare i colpi di mercato, e non patire nell’attesa di capirne qualcosa in più del futuro dei due dirigenti che hanno riportato, con il loro lavoro, il Diavolo a vincere uno Scudetto 11 anni dopo l’ultima volta. Eppure, ascoltando le parole di Gerry Cardinale, il nuovo proprietario, ci si aspetta che la firma per il nuovo mandato dei due sia già in cassaforte. Lo stallo, per ora, si ripercuote sulla campagna acquisti: il Milan non ha ancora annunciato alcun colpo, e nelle ultime ore si parla di un probabile sorpasso del PSG per Renato Sanches, che sembrava ormai promesso sposo del Diavolo.


Il lavoro di Maldini è sotto gli occhi di tutti: ha portato, insieme a Massara, gente come Theo Hernandez, Leao, Bennacer, Tomori, Kalulu, Tonali, Maignan, assoluti protagonisti del tricolore; ha protetto Stefano Pioli quando tutto sembrava apparecchiato per l’approdo in rossonero di Rangnick. E’ stato l’uomo della continuità nell’era di Elliott, ma ora le cose sono cambiate, ed è proprio questo probabilmente il motivo per il quale il nero su bianco ancora non c’è. Maldini non può e non vuole limitarsi a gestire le cose, ma punta a un ulteriore salto di qualità. Vuole un maggiore margine di manovra, un potere decisionale più ampio che lo metta a diretto contatto con la proprietà, senza le varie intermediazioni che giocoforza hanno caratterizzato gli ultimi anni, a cominciare dall’amministratore Ivan Gazidis, ma non solo.

 

Il Milan del dopo Yonghong Li ha operato molto bene sotto tutti i punti di vista, ma ha sempre patito un problema di fondo, che non si può nascondere: ci sono troppe teste a decidere su tutto. E’ il motivo per il quale alcuni colpi che sembravano fatti sono sfumati in questi due anni. Maldini – probabilmente in maniera assolutamente legittima – vuole diventare un plenipotenziario come lo era Adriano Galliani nell’era Berlusconi, con Massara a fungere da suo “Ariedo Braida”. Una situazione non certo facile da prospettare in presenza di un dirigente apprezzato e influente come Gazidis. Staremo a vedere: giocoforza dovranno esserci novità la prossima settimana, visto che la deadline è imminente. I tifosi del Milan trattengono il fiato…

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