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Analisi del Milan di Pioli

 

I tempi di Giampaolo sono solo un lontano ricordo. Con Pioli la solfa è cambiata subito

 

Se c’è una squadra che può affermare di avere dei rimpianti dopo l’ultima annata in Serie A, quella è il Milan. Mentre il Napoli ha buttato alle ortiche una qualificazione in Champions praticamente già in tasca, i rossoneri hanno sfiorato addirittura lo scudetto che mancava esattamente da 10 anni. Alla fine del girone d’andata, infatti, il “Diavolo” era primo in classifica. Merito di quello Zlatan Ibrahimovic che ha trasformato l’identità del Milan da quando ha rimesso piede in Italia, nel gennaio del 2020. Stefano Pioli sembrava destinato all’esonero, invece si è guadagnato la conferma con la stagione precedente e, di fatto, ha conquistato il risultato prefissato: il ritorno nell’Europa che più conta.

I tempi di Giampaolo sono solo un lontano ricordo. Con Pioli la solfa è cambiata subito. Il Milan ha iniziato a tirare molto di più in porta, anche prima dell’arrivo di Ibrahimovic. In generale è migliorata la media dei tiri, soprattutto di quelli eseguiti all’interno dell’area avversaria. In un primo momento sembrava che questo Milan fosse troppo dipendente dal campione svedese, ma anche quando quest’ultimo è stato assente i rossoneri sono riusciti a vincere partite importanti. Ultima ma non ultima, quella contro l’Atalanta nell’atto finale della stagione, che ha permesso al Milan di chiudere i conti piazzandosi al secondo posto.

I rammarichi dei ragazzi di Pioli riguardano pertanto soprattutto il girone di ritorno, durante il quale si sono concentrati molteplici impegni, complici le coppe. In particolare, i mesi di febbraio e marzo sono stati nefasti per la squadra rossonera. Dopo la vittoria con il Crotone è arrivato un k.o. a sorpresa contro lo Spezia, seguito da un pareggio con l’Udinese e da altri risultati altalenanti fra tutte le competizioni. Solo a partire da maggio la formazione meneghina si è rimessa in riga, avvertendo evidentemente la pressione e il timore di rovinare tutto, col rischio di non andare nemmeno in Champions. La massima competizione continentale mancava da 8 anni in casa rossonera.

Per il futuro, il Milan di Pioli farà ancora affidamento su Zlatan Ibrahimovic, con tutti i pro e i contro. Lo score dello svedese è sicuramente invidiabile, tuttavia l’attaccante è stato spesso in preda a diversi problemi fisici, che ne hanno minato la continuità, più che il rendimento. Alla fine “Ibra” ha dovuto rinunciare anche a partecipare agli Europei nonostante fosse tornato a sposare da poco la causa della sua nazionale dopo 5 anni di assenza. Il rinnovo, ad ogni buon conto, è stato meritato e Zlatan sarà ancora al centro dell’attacco. A 40 anni potrebbe togliersi la soddisfazione di risultare decisivo in qualche partita di Champions, competizione che non è mai riuscito a vincere in carriera.

Il Milan si candida di conseguenza a lottare anche per lo scudetto. Non potrebbe essere altrimenti, in virtù della crescita notevole degli ultimi due anni. Forse la compagine rossonera non sarà la favorita in assoluto, ma negli ultimi tempi, nelle varie partite decisive, la sorte ha sorriso volentieri al Milan. Gli appassionati di statistiche e pronostici sul mondo del calcio, coloro che elaborano previsioni dettagliate, disposti anche a consultare una guida utile per le scommesse sul risultato esatto, sanno bene che – anche in virtù di quanto accaduto nel campionato da poco conclusosi – nulla può essere dato per scontato. Una nuova annata da vertice per Pioli e i suoi uomini è certamente possibile. Occhio al “Diavolo”, allora.

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