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Un accordo forte e chiaro

 

Adesso solo il mercato

 

La forma è salva, perchè il Milan accetta l'esclusione dalle coppe europee per un anno senza che ci siano altre delazioni da parte dei club avversari, il Tas ha svolto il suo ruolo di mediatore imparziale e discreto evitando udienze e riti legali visto l'accordo fra le parti, la Uefa si riserva ulteriori monitoraggi e di vigilare che il percorso di rientro del Milan nell'alveo del Fair play finanziario avvenga nell'ambito di politiche economiche virtuose e ragionevoli. La giornata di ieri è l'inizio di un percorso. Il Consent award smentisce semmai ve ne fosse stato il bisogno i pensieri, scarsi, di chi scriveva un giorno sì e l'altro pure che era il Milan in difetto perchè non chiedeva la procedura d'urgenza al Tas. Mentre l'agreement datato 24 giugno conferma che la Uefa ha continuato a dialogare con il Milan per trovare una soluzione alla vicenda, sapendo in cuor suo che le fughe di notizie degli ultimi dieci giorni non erano da attribuire al Milan ma ai club ossessionati dalla squalifica del Milan. Agreement significa che Milan e Uefa sono tornate a firmare insieme, a condividere. L'era dei deferimenti, delle sanzioni e dei ricorsi è finita. E iniziano a trovare conferma le sensazioni che girano a Casa Milan, e cioè che Ivan Gazidis sia avanti un giro. Ha parlato una sola volta, a fine maggio. E nel giro di un mese ha fatto esattamente quello che aveva detto. Ha dato un grande organigramma sportivo al Milan e ha iniziato a mettere le cose a posto con l'Uefa. Iniziato, certo. Non concluso, perchè non si poteva sanare tutto in un mese. Nel 1991 il Milan veniva escluso per un anno dalle coppe europee e 3 anni dopo era campione d'Europa. Nel 2019 il Milan viene escluso per un anno dall'Europa League e fra 3 anni sarà una squadra in grado di qualificarsi ogni anno per la Champions League. Ad ogni epoca e ad ogni turbolenza del calcio, i suoi traguardi. Quella di ieri è stata la giornata della resa dei conti. Sui social colpe per gli ultimi anni berlusconiani, rese dei conti cinesi, tu hai detto questo, tu hai detto quello. Il ritardo del Milan è dovuto a tantissimi fattori. L'era del Ffp è iniziata nel momento in cui il bilancio del Club veniva dopo rispetto a quella che era la priorità della storica proprietà Fininvest: vendere. L'estate 2017 è stata invece un errore: pensare di restituire un Milan importante all'Europa, nella speranza che la Uefa dicesse grazie. Al di là di quello che è accaduto poi sul campo, il vulnus politico è stato proprio questo. L'era Gazidis è esattamente il contrario: meglio un silenzio di lavoro, che un sogno di corto respiro.

In ogni caso, Giugno 2019 è stato il mese di Boban e Maldini, di Massara e di Giampaolo, della Uefa e del Tas. Adesso inizia luglio, il mese del mercato. Il Milan non può fare, non vuole fare e non farà follie sul mercato. Ma adesso è più sereno. Non deve svendere nessuno obtorto collo entro il 30 giugno e può programmare, può scegliere, può fare operazioni. Roma e Torino con il loro insistente e affannoso soffiare sul fuoco avevano fatto venir voglia ai tifosi del Milan di giocare anche una competizione extra dna come l'Europa League, ma poco male. Non bisogna fare le cose contro qualche avversario. Ma per se stessi, per il proprio futuro, per la propria crescita e per la propria prospettiva. Così adesso la Roma potrà trovare con calma i sostituti di Dzeko e Manolas, di De Rossi e Nzonzi, il Torino potrà fare un grande mercato in entrata e tutti sono felici e contenti. Il Milan dal canto suo inizia a costruire sul serio la squadra che lo porterà a lottare per il piazzamento Champions League per tutta la prossima stagione. E se questo obiettivo verrà perseguito e centrato con logiche economiche compatibili, la Uefa e il Milan saranno in condizione nella prossima primavera di fare un nuovo agreement. Niente rose e fiori, ma il secondo mattone del percorso. Quindi per Donnarumma, di cui apprezziamo la sobrietà e l'equilibrio (sta maturando e lo dimostra non solo quando ha vicino Reina a Milanello, ma in mille altri modi), deve arrivare una grande vera offerta e non un contentino. Sulla fascia, l'opzione Theo Hernandez è la dimostrazione di come Giampaolo sia organico al mercato rossonero, visto che il suo terzino deve essere di gamba e Theo la gamba ce l'ha. Il segnale del suo probabilissimo arrivo pochi minuti dopo il dispositivo del Tas, vale più di mille parole. Al centro della difesa, ci sarà ancor più energia nel finalizzare l'arrivo del prospetto da affriancare a Romagnoli e Musacchio. A centrocampo, con tutto il rispetto, mai valutato e mai trattato Torreira, ma oltre a Krunic il mercato porterà nuovi tasselli al reparto. In attacco il Milan inizierà la stagione con 4 giocatori: Piatek, Suso e due fra Cutrone, Andrè Silva e un nuovo arrivo in grado di rifiorire fra le mani di Giampaolo. Non sappiamo se tutto questo farà sognare i tifosi. Sappiamo solo che due anni fa i tifosi, e noi compresi, non ci nascondiamo certo dietro un dito, sognavano e dall'altra parte di Milano stavano zitti e incassavano. Due anni dopo per i tifosi rossoneri pendenze Uefa e per i tifosi nerazzurri speranze Scudetto. L'estate non è fatta per sognare, ma per fare cose che illudano nessuno e che siano solide e durature.

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