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Accordo “tombale” con l’Uefa

 

La linea del mercato è già decisa e non sarà condizionata

Ne avevamo parlato solo qualche giorno fa: dopo una lunga attività diplomatica, il Milan trova l’accordo con l’Uefa. L’ufficialità dovrebbe già arrivare nelle prossime ore: il club rossonero verrà escluso dalla prossima Europa League – nonostante si sia classificato al quinto posto del campionato – e in cambio chiude ogni pendenza per le violazioni del fair play finanziario delle ultime quattro stagioni e ottiene un anno in più per raggiungere l’equilibrio di bilancio.

Le conferme arrivano da più parti e anche se in queste casi è d’obbligo essere ancora prudenti e usare i condizionali, tutto fa presumere che si vada in questa direzione. Alla fine, è prevalsa la linea – per altro contenuta anche nei regolamenti Uefa – per cui Elliott non può essere responsabile di quanto accaduto prima del suo arrivo.

D’altra parte, l’Uefa non poteva far finta di nulla e non constatare che nell’ultimo triennio di gestione Galliani-Berlusconi e anche nell’anno “cinese” la società Milan aveva palesemente violato le regole per cui le spese possono salire con la crescita dei ricavi e il risultato deve essere in equilibrio sostanziale (non oltre i 30 milioni di rosso nel triennio). Ecco perché una pena deve essere applicata e consiste nell’esclusione di una anno dalle competizioni europee.

I vantaggi di questa soluzione sono evidenti. Perché l’accordo prevede che il Milan ritiri il suo ricorso al Tas contro l’ultima sentenza per il triennio berlusconiano (per quello cinese non si era ancora pronunciata la Camera giudicante) e in cambio ottiene dall’Uefa di avere un anno in più di tempo per arrivare al pareggio di bilancio, al momento fissata al 2020-2021. Questo significa che può avere una maggiore elasticità di spesa, soprattutto nella finestra di calciomercato in corso, quando non deve rispondere alle regole Uefa non partecipando alle sue competizioni.

Questo non vuole dire che Elliott spenderà improvvisandosi sceicco arabo o magnate russo. Perché comunque con il ritorno in Uefa torneranno a scattare i paletti. Ma guadagna tempo e può rinforzare la squadra. Con il ritorno – ci si augura – in Champions e il progetto stadio avviato dovrebbe anche aumentare l’interesse degli sponsor e chiudere il cerchio finalmente virtuoso.

 

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