giampaolo

 

Allenatore: settimana decisiva

 

Nodo DS: serve accelerare i tempi. Sul mercato...

 

Dovevano arrivare la scorsa settimana, probabilmente in quella che inizia oggi ci saranno i primi annunci ufficiali su ciò che sarà il Milan 2019-20. Che poi si tratta di formalità, visto che ormai è chiaro a tutti come Paolo Maldini abbia preso il timone dell’area sportiva rossonera e che a guidare la prima squadra, al posto di Rino Gattuso, ci sarà Marco Giampaolo che è a Milano e che, nelle prossime ore, incontrerà il presidente della Sampdoria, Massimo Ferrero, per risolvere il contratto che li lega ancora per una stagione. Poi ci sarà la formalizzazione dell’accordo da 2 milioni a stagione per i prossimi due anni con opzione per il terzo. Poi dovrebbe toccare a Zvone Boban, anche lui alle prese con la risoluzione del contratto che lo lega alla FIFA come braccio destro di Gianni Infantino, che anche nelle ultime ore ha provato a fargli cambiare idea, ma Zvonimir vuole tornare al Milan, per contribuire al processo di rinascita di un club che, dopo tanti rinvii, sembra esser arrivato davvero all’anno zero.

Permane il dubbio sulla casella del direttore sportivo. Ieri, Tare ha scelto di rimanere alla Lazio, uscendo dalla short list di Maldini che si assottiglia sempre di più. Il vero problema è che tutti i direttori che piacciono, sono sotto contratto e sarà dura, al 10 giugno, trovare un profilo di un certo tipo che possa lasciare la sua scrivania per poter arrivare in rossonero. Ma il mercato incombe e c'è bisogno di velocizzare i tempi. Certo, il rifiuto di Tare non è un bel segnale. Da capire i reali motivi per i quali il ds albanese abbia scelto di rimanere alla Lazio piuttosto che entrare nel team di Maldini.

Questa fase di attesa, di fatto, blocca anche il mercato milanista. Perché ad ora non c’è un uomo preposto ad acquisti e cessioni. Elliott avrebbe portato a 45-50 milioni il budget fisso, al quale aggiungere i ricavi delle cessioni senza dimenticare i sottili equilibri legati al Fair Play Finanziario. Dovremo imparare a farci i conti in ogni discorso di mercato, ma è innegabile che al Milan servano 6-7 giocatori nuovi per rendere la rosa accettabile a livello numerico e, si spera, migliorata a livello qualitativo. Il centrocampo andrà rifatto (occhio a Sensi e a Praet), ma anche in difesa e in attacco serviranno dei movimenti. In uscita, almeno mediaticamente, tutti stiamo collocando Gigio Donnarumma. Lui non vuole andare via, sta bene al Milan e vuole continuare in rossonero, ma è evidente che se il Psg o lo United – in caso di partenza di De Gea – avanzassero un’offerta che parta dai 60 milioni, allora le cose potrebbero cambiare, anche se il Milan non lo ha messo sul mercato. Anche se quello che potrebbe finire davvero sul mercato, producendo una bella plusvalenza, è Suso. Lo spagnolo è finito concretamente nel mirino dell'Atletico Madrid che potrebbe attivare la clausola da 40 milioni presente nel suo contratto. Nelle prossime settimane, se verrà trovata la quadra sull'ingaggio, da Madrid potrebbe partire la mail verso la casella di posta rossonera dove verrà comunicata la volontà di pagare la cifra prefissata.

In alternativa, chi farà il mercato rossonero, dovrà fare cessioni altamente remunerative con giocatori che, ad oggi, non hanno un grande valore di mercato. E nemmeno i giovani della Primavera hanno un valore tale da poter pensare di fare operazioni come ha fatto l’Inter negli anni passati. È una situazione difficile, ma sull’uomo mercato, vanno accelerati i tempi.

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