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I tre ostacoli da superare

 

In tre si oppongono all’arrivo di Giampaolo, Boban e Tare

Una task force di tutto rispetto, probabilmente senza eguali in tutta la Serie A. La prima linea dei dirigenti che Paolo Maldini sta mettendo insieme per il Milan è qualcosa di più di una ricostruzione da zero. Sempre che Marco Giampaolo, Zovomir Boban e Igli Tare riescano a liberarsi dai loro impegni…
Il fatto che non sia ancora stato annunciato ufficialmente il nuovo organigramma del Milan dipende non solo dal fatto che i “nuovi” stiano trattando gli ultimi particolari dei loro contratti e delle loro competenze con l’amministratore delegato Ivan Gazidis, ma anche perché devono riuscire a liberarsi dagli impegni che hanno in corso e dove li ha sorpresi la chiamata di Maldini.

Si tratta di situazioni diverse. Per Giampaolo, è un caso di “vile” denaro. Il presidente della Samp, Massimo Ferrero vorrebbe una sorta di compensazione economica per la perdita del suo allenatore. Un tentativo di monetizzare qualcosa, visto che la Samp ora deve cercare sul mercato un nuovo tecnico. Ma Ferrero sa che può mettere i bastoni tra le ruote fino a un certo punto, visto che inevitabilmente prevale la volontà di Giampaolo di tentare il grande salto in un club di grande nome e rinnovate ambizioni come il Milan. Per “Zorro” Boban l’ostacolo si chiama Gianni Infantino. Il presidente italo-svizzero della Fifa ci ha scherzato ma fino a un certo punto: “Se solo ci prova lo incateno alla Torre Eiffel”, ha dichiarato Infantino. E lo si può capire: Boban, come suo braccio destro, è stato fondamentale per l’introduzione della Var ai Mondiali, per l’assegnazione della rassegna iridata a Canada-Messico-Stati Uniti senza gli scandali delle edizioni precedenti nonchè per il tentativo di organizzare un mondiale per club. Boban ha confermato anche da dirigente le sue doti di intelligenza non solo calcistica. E si capisce perché la Fifa non lo voglia perdere, visto che passando al Milan in qualità di “ministro degli esteri” del club potrebbe lavorare alla formazione di quel super campionato europeo per club che potrebbe andare in rotta di collissione con i progetti di Infantino.

Ma ancora di piu’ si puo’ capire l’opposizione di Claudio Lotito, presidente della Lazio, all’addio di Igli Tare. L’ex centravanti albanese è la vera miniera d’oro dei biancocelesti: risce ogni anno a trovare giocatori che non solo si rivelano funzioanali per il gioco della Lazio, ma si dimostrano anche elementi di grande qualità. Non solo: da vero mercante levantino Tare compra a poco e rivende ovviamente a molto di piu, da Lichtsteiner a Filipe Anderson, da Biglia a Kolarov, sono decine i giocatori che sono passati dalla Lazio e hanno contribuito con le loro plusvalenze e tenere sempre in ordine i conti della Lazio. Tare è una sorta di “one man market” e per Lotito sarebbe una perdita incommensurabile (nel senso letterale del termine). Ma sarebbe fondamentale per il Milan avere un ds con le sue caratteristiche, nel momento in cui i rossoneri devono risalire la corrente del fair play finanziario. Come per Giampaolo, anche per Boban e Tare la volontà di trasferirsi al Milan prevarrà sulle resistenze di Infantino e Lotito. Il mancato arrivo, nel caso, dipenderà da altre circostanze. E solo a quel punto si potrà dare un giudizio definitivo del nyovo volto del Milan.

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