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Questo Milan è da Champions?

 

Qualche considerazione sul mercato e sulle distanze con le rivali

 

Senza apparenti squilli di tromba (vedasi anche comunicato ufficiale della società) volge al termine il mercato estivo del Milan. Mercato di fatto condotto in venti giorni, a seguito delle vicende societarie che hanno portato ad un cambio di proprietà e, di conseguenza, ad una ridefinizione generale dei quadri dirigenziali.
Leo e Maldini hanno dovuto lavorare molto, non solo in entrata ma anche, e soprattutto, in uscita.
Il grosso delle operazioni rossonere sono ruotate intorno alla scambio con la Juventus di Bonucci con Caldara e Higuain, operazione che nel complesso è quella che ha fatto fare un bel balzo in avanti rispetto alla squadra dello scorso anno.
Sostituire Bonucci con il più promettente dei centrali italiani (Caldara) e portarsi a casa uno dei più forti attaccanti esistenti sulla piazza (Higuain) è stato una sorta di capolavoro, soprattutto considerando che il più grave problema del Milan dello scorso anno, rispetto alla concorrenza, era la mancanza di un attaccante top in grado di garantire i 20/25 gol all’anno. Tutte le squadre che ci hanno preceduto in classifica ce lo avevano, ed adesso ce lo abbiamo anche noi.
Anche il resto del mercato è stato positivo ed intelligente; la squadra è sicuramente migliore di quella dello scorso anno, con il vantaggio che in caso di necessità oggi abbiamo in rosa la possibilità di andare a trovare i sostituiti adatti di Suso e Calhanoglu.
Anche l’operazione Bakayoko è servita a mettere muscoli e sostanza in un centrocampo che ne aveva sicuramente bisogno.
I dubbi riguardano la presenza in rosa di soli due attaccanti centrali (Higuain e Cutrone) più un Borini di scorta (il che per un Milan impegnato in tre competizioni è un rischio), ed un centrocampo che per svoltare avrebbe avuto necessità di una mezz’ala di livello.
È anche evidente che le considerazioni variano a seconda del modulo che Gattuso vorrà adottare nel corso della stagione, perché è indubbio che le perplessità che balzano agli occhi col 4-3-3 svaniscono in caso di un 4-2-3-1 (modulo che Rino ha provato in più di una circostanza).
Quali, quindi, le ambizioni di questo Milan reduce da due sesti posti consecutivi? C’è possibilità di accorciare le distanze dalle altre ed inserirsi nella lotta per il quarto posto?
A mio parere la risposta è sì!
Da questo mercato sembrano uscite rinforzate Juventus ed Inter, mentre le altre sono tutte da verificare.
Il Napoli è lo stesso dello scorso anno (meno Reina e Jorginho), con l’aggravante di aver per ora smontato il giocattolo perfetto costruito nelle ultime stagioni con Sarri. Ancelotti è un allenatore top, ma non era certo quello dell’allenatore il problema principale del Napoli; cambiare il tecnico lasciando invariata la rosa lascia più di una perplessità.
La Roma è cambiata molto, ha messo dentro giocatori giovani e di qualità, ma è da verificare la sua tenuta nell’arco di tutta una stagione.
La Lazio, infine, sembra una squadra che si è rinforzata poco rispetto alla passata stagione.
Insomma, se il Milan di quest’anno si dimostrerà la naturale evoluzione del Milan di Gattuso della seconda parte della scorsa stagione, allora siamo fiduciosi in una sensibile riduzione del gap rispetto alla concorrenza, con la concreta possibilità che questa volta si lotti per l’obiettivo più grosso, e cioè il ritorno in Champions.

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