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Diavolo, che cambiamento!

 

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Con l’avvento di Elliott e gli inserimenti in società, giusti e oculati, di Paolo Scaroni e ancor di più di Leonardo e Paolo Maldini, hanno ridato un enorme spessore al Milan. Lo si percepisce, quasi col tatto, in ogni cosa, in ogni parola, in ogni gesto e in ogni decisione.Con questa proprietà, con questa dirigenza, nessuno pensa nemmeno lontanamente di provare a prenderlo per…i fondelli il Milan. Come (almeno nell’ultimo lustro) il tifoso rossonero, purtroppo, si era abituato a vedere. Improvvisamente sembra che tutti siano tornati ad avere rispetto del Milan, del suo blasone e della sua grandezza. Le cose, sono davvero cambiate. Dalla A alla Z:

Agenti. Vi ricordate di agenti arroganti che trattavano il Milan come se fosse la squadra dell’oratorio dettando legge per lungo e largo? (ogni riferimento è puramente casuale, tanto ognuno di voi può pensare alla situazione che meglio crede, c’è l’imbarazzo della scelta…) Ecco ora questi personaggi sono già passati dalla parte del leone a quella dell’agnellino.

Chiarezza. Le idee sono chiare. Anzi chiarissime. Non si fa più nulla, tanto per fare. Poche cose ma importanti, fatte nel migliore dei modi, con determinazione.

Europa. Sembrava un’utopia dopo la sentenza arrivata lo scorso 27 giugno da parte dell’Uefa. La solidità, le garanzie e la competenza di Elliott, mescolata alla bravura dei propri legali, hanno ribaltato la situazione, cosa impensabile fino a 24 ore prima del verdetto.

Fiducia, quella che manca ormai da troppo tempo dalla parte rossonera del naviglio ma, che in questi giorni, è cresciuta a dismisura.

Gestione. Finalmente il Milan è gestito da persone che davvero vogliono il bene del Milan.

Higuain. Semplicemente il bomber. Ciò che serviva. il colpo da 90 che nessuno si aspettava, perfezionato in pochi, pochissimi giorni. Higuain che, in questo caso, fa rima con entusiasmo, pazzesco quanto è quello che ha investito il popolo rossonero con l’arrivo del Pipita.

Identità, quella che sta riacquistando la società e che ci si aspettiamo abbia la squadra in campo.

Juventus. Già, perché anche la Juve fa parte di questo nuovo inizio milanista. Sia per l’operazione di mercato Bonucci-Caldara-Higuain che ha aiutao subito il Milan ad aumentare il livello di qualità della propria rosa; sia perché proprio da questa trattativa, il Milan ha cominciato a far capire di che pasta fosse fatta la nuova società, che i tempi erano cambiati, dando, con un segnale di forza, un messaggio all’Italia e all’Europa intera.

Kakà-Leonardo.Maldini. Sembra fatto apposta, uno dopo l’altro. Il loro insediamento nel Milan non è avvenuto in ordine alfabetico (a dire il vero quello di Kakà deve ancora avvenire ma come da nostra esclusiva abbiamo strappato a Leonardo il futuro del suo pupillo, come denominato da lui stesso) e, con ogni probabilità, a settembre arriverà, tra la felicità dei tifosi. Qualche problemino in più, con i tifosi, per gli altri due ma i detrattori sono già diminuiti. Giovani, freschi, eleganti che non hanno paura di affrontare una sfida così grande. Anzi l’adrenalina e la voglia di riuscire, di arrivare, è la loro benzina quotidiana. Un po’ d’inesperienza? Può darsi ma finora non se n’è accorto nessuno. Banale poi, definire Maldini la Bandiera.

Nostalgia. Compagna inseparabile del tifoso rossonero dell’ultima decina d’anni circa. Sarà per questi ritorni che fanno sentire in un’altra epoca, sarà il mercato oculato ma gradevolissimo attuato fin qui; sarà quel che sarà ma sta scomparendo.

Orgoglio. Ritrovato da un popolo intero che adesso aspetta si i risultati sul campo ma che nel frattempo è tornato fiero di innalzare la bandiera rossonera.

Passione. Non tanto quella dei tifosi che seppur magari un po’ più distaccati, non l’hanno mai persa. Più che altro la si percepisce dalla società, con Leonardo in prima fila. Si vede la voglia che ha, l’impegno che ci mette, l’onore che prova nonostante l’onere che ha. Si vede, come da buon brasiliano, come sia contagioso e stia riuscendo a trasmettere tutta questa positività all’intero ambiente.

Quotazione (in borsa), è un’ipotesi in questo momento, potrebbe essere una realtà domani. Altro assoluto cambiamento, mai preso seriamente in considerazione prima.

“Rino, Ringhio”.Gattuso. E’ vero, lui non è una novità. Di nuovo però c’è la responsabilità che ha sulle spalle. Inizia con un Milan tutto suo, con preparazione svolta totalmente da lui e un mercato che lui stesso avrà condiviso con la società. In più, cosa più difficile di tutte, dovrà confermare l’ottimo lavoro svolto nel girone di ritorno dello scorso campionato. Le aspettative sono alte e la carriera di Gattuso, seppur ancora giovane, potrebbe essere ad un bivio. Dalla sua ha tutto l’ambiente dai tifosi alla squadra passando per la dirigenza. Insomma i presupposti buoni ci sono, il guerriero non dovrebbe farsi tradire dalla pressione.

Sogni e Vittorie. E’ il passaggio che, con tutto questo cambiamento, farà (gradualmente) il Milan. E’ stanco il Diavolo di sognare e poter solo guardare altre banchettare facendo incetta di trofei chi in Italia chi in Europa. Vuole svegliarsi il Diavolo rossonero e tornare a fare ciò che più gli compete, vincere!

Unione umana e d’intenti. Il gruppo che si sta creando, è formato da persone che si vogliono davvero bene. Da persone che per vittorie, tante e sconfitte, poche, hanno provato sensazioni ed emozioni incredibilmente forti, forse indescrivibili. Tutto questo, tutti insieme. Erano un gruppo allora, lo sono adesso. Poco importa ciò che disse Gattuso  di Leonardo, un amico mio direbbe “lasciali stà…..so ragazzi….”. Rino troppo sanguigno e istintivo, persona troppo vera (meglio un Gattuso che molti altri copiati incollati e stampati), Leo persona troppo matura, troppo colta per prendersela prima e per non accettare le scuse poi. La pace c’è stata, davvero. Gruppo che rema tutto dalla stessa parte.

Trasparenza. Quella che è sempre mancata con la vecchia proprietà, che ha fatto rischiare seriamente al Milan l’accesso alla prossima Europa League quella che il fondo Elliott ha messo alla base del proprio progetto, davanti agli occhi di tutti.

Zona Champions, unico vero obiettivo della prossima stagione rossonera. Non importa come, in quale posizione, bisogna raggiungerla Per forza. Il Diavolo ha bisogno di tornare a casa sua.

Di Elliott si può dire tutto ed il contrario di tutto ma, l’unica cosa certa è che ha gettato le basi con radici molto solide che danno la sensazione che, a prescindere dalla futura volontà del fondo, reggeranno per diverso tempo il ritorno di un gigante chiamato Milan.

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