Il Diavolo come l'araba fenice
Il Milan cinese è morto ma, dalle sue ceneri, sta nascendo un grande Milan
In questi giorni di ritorni importanti e di colpi di mercato è facile scadere nell’ottimismo forzato, ma ci sono dati oggettivi che non si possono trascurare. Solamente un mese fa il club era in mano ad un presidente cinese le cui risorse economiche erano in esaurimento, ma soprattutto con un piede e mezzo fuori dall’Europa dopo il no dell’Uefa al settlment agreement. Il 9 luglio la svolta storica con le quote del club che finiscono nelle mani del fondo Elliott e da quel giorno è partita la rinascita rossonera.
Il primo risultato pratico è stato il “salvataggio” del club dalla squalifica in Europa grazie all’intervento del fondo nel giorno dell’incontro al Tas di Losanna. Il secondo intervento è stato quello di sollevare Fassone e Mirabelli per inserire Leonardo nei quadri dirigenziali. Dopo pochi giorni l’ottima operazione di mercato con la Juve ha portato in piazza Duomo un bomber da 20 stagionali come Gonzalo Higuain, e un giovane brillante come Mattia Caldara. L’ultimo grande colpo in ordine cronologico è stato Paolo Maldini, riportato al Milan dopo nove lunghi anni d’assenza e vincendo lì dove tutti avevano perso, ovvero convincere Paolo a sposare il progetto da dirigente. La leggenda rossonera ha spiegato di essere tornato solo per le idee della proprietà americana grazie al pressing di Leonardo, e pensiamo che questo sia il timbro definitivo sulla bontà del disegno Elliott, un programma a medio-lungo termine che ha lo scopo di riportare il Milan nelle prime otto d’Europa.
Per questo diciamo che sta nascendo un gran bel Milan, sono state gettate le basi per il grande ritorno. E’ vero che ora serviranno rinforzi in questi ultimi giorni di mercato ma è altrettanto importante partire da una proprietà solida e da una dirigenza di caratura internazionale per iniziare a vincere. La regola vale per tutte le squadre: solo le società forti col tempo hanno ottenuto successi.
Ad oggi comunque oltre a Reina, Strinic e Halilovic il Milan ha un Caldara e Higuain in più, mentre Gomez e Kalinic hanno lasciato Milanello. In partenza uno tra Carlos Bacca e Andrè Silva, mentre a centrocampo si cerca una sistemazione a Montolivo, che ha ancora un anno di contratto, ma è difficile a causa dell’ingaggio. Stesso discorso per il terzino Luca Antonelli. Ricardo Rodriguez ha avuto offerte da Psg e Arsenal nelle ultime ore ma ha manifestato la volontà di restare in rossonero, sposando in pieno il progetto Elliott.
Ma la mezzala e l’esterno? Ciò che sappiamo è che Leo e Maldini stanno lavorando su un nome ancora top secret, tanto che ieri il dg rossonero ha ricevuto in sede una serie di agenti, tutti blindati all’entrata e all’uscita di Casa Milan. Qualcosa di importante bolle in pentola. Poi arriverà anche Bakayoko dal Chelsea, come aiuto a centrocampo per dare più soluzioni tattiche a Gattuso e centimetri per evitare gol su palla inattiva. Può giocare al posto di Kessie ma anche insieme all'ex Atalanta, formando così una diga a centrocmapo.