terza pagina new

 

Il Bombardiere di Seregno

 

La nostra Storia... la più bella del mondo!

 

Anni fa, scorrendo la classifica dei goleador rossoneri, scoprii che al 5° posto, davanti a gente del calibro di Pippo Inzaghi, Van Basten, Kakà e Pierino Prati, stazionava un certo Aldo Boffi. E chi è questo, mi domandai.

Milanese di Giussano, milanista fino al midollo (e a quei tempi era tremendamente difficile esserlo, dato che i rossoneri non vincevano un campionato dal lontano 1907), nacque il 26 febbraio del 1915; cominciò a giocare nella Vis Nova, squadra di Giussano per poi passare per 5000 lire al Seregno, allora in serie B. Bastarono poche partite affinché Club di Serie A si interessassero a lui; alla fine, e con estrema gioia da parte di Aldo, la spuntò il Milan, aiutato, in questo senso, dal milanismo di Umberto Trabattoni, presidente del Seregno e futuro presidente del Milan.

aldo boffi

Ragazzo timido, introverso, in campo era un 'one man show', dato che non rientrava mai, non partecipava alla manovra e aspettava. Sì, aspettava che gli arrivasse la palla ma quando questa ce l'aveva tra i piedi, faceva partire certe sberle talmente potenti che una volta, lo riporta la stampa, quando era ancora nel Seregno, batté una punizione, il portiere si tuffò, la prese salda tra le mani ma finì nel sacco insieme al pallone. 'Una cosa sbalorditiva!' fu il commento de 'Il Calcio illustrato' di allora. In un match contro il Novara, in una delle sue ultime stagioni al Milan, da una punizione da metà campo, fece gol sfondando letteralmente la rete! Potente, con un fiuto del gol inarrivabile, riuscì a vincere per tre volte il titolo di capocannoniere di Serie A ed uno in Coppa Italia, e tutto questo con un Milan mediocre, abituato alla metà classifica se non peggio. Di testa pochi erano forti come lui e lui stesso disse di Gigi Riva: 'Coi piedi è meglio lui, ma di testa ero meglio io!'.

Il salto di qualità lo fece quando gli furono affiancati Peppino Meazza e Gino Cappello: maturò all'improvviso e diventò più utile anche alla manovra della squadra.

Poca fortuna per lui in Nazionale: Vittorio Pozzo gli preferiva un certo Silvio Piola, forse più utile e disciplinato del nostro.

Chiuse la carriera dove l'aveva cominciata, nel Seregno.

Si spense nella sua Giussano il 26 ottobre 1987.

In rossonero militò per 9 stagioni, dal 1936 al 1945; in 194 presenze riuscì a segnare 136 reti che lo collocano al 5° posto nella classifica dei più grandi cannonieri rossoneri di sempre.

Non era un fuoriclasse (coi piedi era appena discreto) ma al fiuto per il gol abbinava una potenza inattesa, dato che stiamo parlando di un ragazzo alto 'appena' 176 cm e dal peso forma di 75 chili.

Suo il record rossonero ancora imbattuto di 14 reti consecutive siglate in 9 partite ufficiali (tra cui un poker al Modena).

Se prendiamo in esame la classifica dei bomber secondo la media gol, Boffi si trova al 18° posto con una media di 0,70 reti a partita; tra coloro che han giocato almeno 1000 minuti, Boffi è però quinto, dietro a Van Hege, Cevenini, Varese e Nordhal.

Era soprannominato 'Il bombardiere di Seregno' oppure, più amichevolmente, 'Aldùn'.

Un rossonero forte, davvero fortissimo, che ha avuto la sfortuna di trovarsi in un Milan decaduto e decadente e proprio tra le due guerre mondiali, con la seconda che gli ha interrotto la carriera.

Chi segna 136 gol con la nostra maglia indosso non sarà mai dimenticato.

banner orizz pubb mdtube

Su questo sito usiamo i cookies, anche di terze parti. Navigandolo accetti.