Ibra

 

Ibrahimovic: si o no? 

 

L’attaccante nativo di Malmoe all’anagrafe segna 35 anni, 36 ad ottobre. Ma nell’ultima stagione in Inghilterra ha fatto registrare numeri spaventosi.

 

 

 

E’ di qualche settimana fa la notizia che il Manchester United ha deciso di non prolungare il contratto di Zlatan Ibrahimovic in scadenza il 30 giugno 2017, a causa del grave infortunio subito dallo svedese nella partita contro l’Anderlecht valida per i quarti di finale di Europa League. Da allora si sono susseguiti vari rumours di mercato attorno all’ex attaccante del PSG, c’è chi immagina che la sua carriera in Europa sia finita e lo vede in MLS e chi sogna un suggestivo ritorno in Italia. Non è mistero che Ibrahimovic e sua moglie amino l’Italia e in particolar modo Milano, città che li ha ospitati per 5 anni (3 stagioni con la maglia dell’Inter e 2 con quella del Milan) e non disdegnerebbero un ritorno nel capoluogo meneghino. Lo svedese da quando ha lasciato il Milan ha sempre rivolto parole al miele per i rossoneri dicendo che se fosse stato per lui non se ne sarebbe mai andato. L’accostamento di mercato Ibrahimovic-Milan è un leitmotiv ricorrente dell’estate di mercato ormai da 3 anni consecutivi, da quando nell’estate 2015 i tifosi milanisti hanno sognato a lungo il suo ritorno che ad un certo punto sembrava davvero vicino.

L’attaccante nativo di Malmoe all’anagrafe segna 35 anni, 36 ad ottobre, ma nell’ultima stagione in Inghilterra ha fatto registrare numeri spaventosi con 28 reti all’attivo in 46 partite tra campionato e coppe, tenendo presente che avrebbe potuto incrementare questo già notevole bottino se non si fosse fatto male ad aprile. Nonostante questi numeri, il Manchester United si è classificato solo al 6°posto in Premier League interrompendo una striscia aperta per lo svedese di 4 scudetti consecutivi (tutti col PSG) e si è trattato solo della seconda stagione dal 2003/2004 in cui una squadra con Zlatan Ibrahimovic in squadra a fine anno non vince il campionato (l’altra il Milan nel 2011/2012). La stagione dello svedese resta comunque più che positiva vedendo arricchire la sua bacheca di altri 3 trofei vincendo la Community Shield, la Capital One cup e l’Europa League, che il destino beffardo ha voluto la cui finale si giocasse nella sua Svezia senza poter essere in campo. Detto del beneficio di Ibrahimovic al Manchester United, ad avvalorare la sua importanza è sotto gli occhi di tutti la stagione del PSG che non è riuscito a replicare i successi ottenuti in campionato nelle 4 stagioni con lo svedese nella capitale francese.

Il palmares di Ibrahimovic e i suoi numeri giocano a favore di un suo eventuale ritorno in maglia rossonera, ma di contro c’è un infortunio grave al ginocchio destro che alla soglia dei 36 anni potrebbe compromettere definitivamente la carriera di questo grande attaccante. Il Milan sta ripartendo con acquisti giovani, ottimi e funzionali e questa politica intrapresa cozzerebbe con l’acquisto di Ibrahimovic che da sempre ha costretto le squadre in cui ha giocato ad accentrare tutto su di lui, definite spesso “Ibra-dipendenti”. La personalità forte dello svedese e l’ingombrante presenza in campo non gioverebbero al neo attaccante del Milan, Andre Silva, che rischierebbe di vedere ridursi il suo spazio nel momento di un rientro a pieno regime dello svedese.

Analizzati i contro, oltre alla sua carriera tra i pro di un suo suggestivo ritorno in maglia rossonera possiamo dire che dal punto di vista mediatico sarebbe un grande biglietto da visita per la nuova proprietà e il merchandising ne beneficerebbe; inoltre la sua esperienza, il suo carisma, la sua personalità, la sua fame di vittorie potrebbero solo fare bene nello spogliatoio a un gruppo ancora inesperto e privo di calciatori che abbiano vinto trofei importanti in carriera. In Serie A Ibrahimovic anche al 40-50% delle sue possibilità fisiche farebbe la differenza contro le squadre cosiddette medio-piccole. Crediamo che tra pro e contro alla fine prevalgano più i primi e che Ibrahimovic, al netto di questo grave infortunio, con la sua forza mentale e la professionalità che lo contraddistinguono tornerà in campo se possibile ancora più forte di prima. Chiudiamo con un paragone, dicendo che Zlatan è come il buon vino, più invecchia e più è buono.

 

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