scripta manent

 

Dura essere tifosi del Diavolo

 

Pezzo vintage dall'archivio di Milan Day

 

Gianpiero Sabato - del 13/10/2009
Certo che è proprio dura fare il tifoso del Milan in questo periodo, e lo è anche per chi non fa dei risultati e della competitività a tutti i costi il suo obiettivo principale.

La squadra non funziona, i giocatori sembrano ormai logori e privi di stimoli, l’allenatore sembra una persona che si trova lì per caso e che avrebbe fatto meglio a continuare a fare (e bene) il mestiere di dirigente, la società sembra avvolta da nubi che si addensano all’orizzonte e che danno netta la sensazione che il livello di confusione gestionale sia ai massimi storici. Insomma, da qualunque angolazione la si guardi, non sembra ci sia neanche un qualcosa di positivo a cui aggrapparsi.

Partiamo dalla squadra. Francamente, nonostante la scoppola del derby, l’inizio qualche segnale positivo l’aveva lanciato. La vittoria di Siena, il pari di Livorno (con più ombre che luci), la vittoria di Marsiglia in Champions e la vittoria col Bologna avevano fatto intravedere che il Milan aveva da dire qualcosa. Soprattutto, aveva fatto piacere la capacità di soffrire e di portare a casa la vittoria di Marsiglia, ed ancor di più aveva fatto piacere il fatto che si fosse riusciti a dare seguito a quella vittoria con una prestazione consistente (in termini di gioco e di risultato) contro il Bologna, nonostante la scarsa capacità di essere cattivi sotto porta.

Il problema, invece, è stato che da lì in poi la squadra ha subito una paurosa involuzione. Udinese, Bari, Zurigo ed Atalanta dovevano essere il definitivo trampolino di lancio prima della sosta per le Nazionali, ed invece si sono trasformate in un autentico incubo. Le quattro partite di cui sopra sono sembrate quelle del “vorrei ma non posso!!!”. Una squadra lenta, impacciata, poco concreta, terribilmente incapace di rimanere solida davanti alle prime avversità. Passi la sconfitta di Udine (dove abbiamo spesso rimediato delle brutte serate), ma non è ammissibile vedere giungere il Bari a San Siro ed indicarci come si gioca a calcio, così come non è ammissibile (né in questa né nella prossima vita) perdere in casa contro lo Zurigo in una partita importantissima per la nostra classifica nel gironcino di Champions League.
Reagiremo a Bergamo? Macchè! Fortuna che i nostri avversari restano in dieci già nel primo tempo: partorire il topolino di un gol in 83’ minuti è lo specchio di un momento assolutamente negativo. E’ proprio il gol il nostro problema più grande, ma la sensazione che la scarsa attitudine ad offendere sia causata soprattutto da evidenti problemi a centrocampo è grande! Ad eccezione di Flamini (a volte anche troppo esuberante), tutta la nostra linea mediana è in difficoltà! Ti verrebbe voglia di dire che Ambrosini, Gattuso, Pirlo e Seedorf sarebbe meglio che riposassero (per non dire altro), ma ti accorgi che gli uomini a disposizione sono finiti. Ti verrebbe voglia di dire che il 4-4-2 sarebbe la soluzione ideale per dare maggiore solidità a tutta la squadra, ma poi mi vengono in mente le parole di un vecchio allenatore che diceva “che i discorsi sui moduli sono del tutto inutili e superflui se non hai gente che corre in mezzo al campo”, e francamente questo Milan è pieno di gente che da la sensazione di correre poco e male. Avresti voglia di aggrapparti al “giovane fuoriclasse Pato” che con le sue giocate può risolverti le partite e togliere le castagne dal fuoco nei momenti di difficoltà,  ma ti accorgi che il tuo “salvatore” è entrato in un letargo che non si sa bene quando avrà fine. In tutto questo quadro negativo è giusto però citare i nomi di quei ragazzi che, nonostante il grigiore generale, hanno meritato gli applausi dei tifosi rossoneri: Marco Storari, Sandro Nesta, Thiago Silva (finchè ha giocato), Ignazio Abate, Mathieu Flamini.
E’ dal loro esempio che bisogna ripartire per cercare di raddrizzare una stagione che, al di là di tutto, questa rosa e questa squadra è in grado di rendere dignitosa (magari con qualche innesto invernale). Ed è intorno a Ronaldinho (che non sarà quello di Barcellona, ma che è il più “pericoloso” dei nostri uomini d’attacco) che va incentrata la fase offensiva di una squadra che fa terribilmente fatica a liberare l’uomo davanti alla porta avversaria.
Su mister Leonardo mi permetto di sospendere ancora il giudizio. E’ vero che la squadra che gli è stata affidata non è quella che avrebbe voluto lui, è vero che è difficile (se non impossibile) proporre qualcosa di nuovo con una squadra che è praticamente la stessa dello scorso anno (in tutti i ruoli chiave) meno Kakà! Ma è anche vero che in alcune cose il mister brasiliano ha lasciato perplessi per scelte tecniche e soprattutto tattiche (non si è accantonato un po’ troppo presto lo schieramento di Siena?). Leo è un ottima persona, diamogli il tempo di farci vedere se è in grado di fare l’allenatore come sapeva fare il dirigente (ottimo)!
Sulle vicende societarie si parla da mesi di molte cose e spesso a sproposito. Non mi accodo in nessun modo al partito di quelli che invocano la cessione della società da parte di Silvio Berlusconi a tutti i costi, a coloro che pensano che la salvezza del Milan stia in una nuova ipotetica proprietà, qualunque essa sia, basta che non sia più quella del Premier italiano.
Piuttosto mi accodo al partito di quelli che sperano e chiedono “soltanto” che l’attuale proprietario torni a metterci la stessa voglia e la stessa passione che aveva una volta: non chiediamo che debba spendere gli stessi soldi “a fondo perduto” che ha speso in questi 20 e passa anni, l’unica cosa che gli chiediamo è “che si spenda di più lui” nelle vicende del “suo/nostro club”.
Ed allora, sembra tutto buio e sembra tutto perso, ma mi ricordo, e qui lo voglio riprendere, uno splendido striscione dedicato dalla Curva Sud (a proposito, non abbiamo più neanche quella)  a Ruud Gullit quando sembrava non potesse più tornare a giocare dopo l’infortunio al ginocchio: NESSUNA NOTTE E’ TANTO LUNGA DA IMPEDIRE AL SOLE DI RISORGERE: MILAN, RISORGERAI!
Approfitto di questo editoriale per fare qualche breve considerazione sul nostro Sito.
Come molti di voi sanno, da qualche giorno è partito un nuovo progetto che prevede il lancio, lo sviluppo e l’evoluzione del nuovo Milan Day. L’obiettivo di questo gruppo di amici è quello di rendere sempre più piacevole la nostra compagnia a coloro che avranno la grazia di seguirci.
In qualità di responsabile del Sito ne approfitto per comunicarvi che stiamo lavorando a tutta una serie di novità che metteremo in pratica fin dai giorni prossimi, novità strutturali e novità di contenuti che speriamo incontreranno il vostro gradimento.

Continuate a seguirci!
Un saluto a tutti.

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