Commisso

 

Una strada impervia

 

Commisso vuole trattare direttamente con Mr. Li senza intermediari.

 

Il pressing è utile, ma non bisogna esagerare. Meglio non correre il rischio di farsi trovare scoperti. Dopo aver preso la parola pubblicamente per due volte negli ultimi quattro giorni, illustrando al resto del mondo il proprio punto di vista su Li Yonghong e sulle modalità della trattativa per l’acquisizione del Milan, Rocco Commisso per il momento si è sistemato nella propria metà campo. In attesa di Mr. Li e della sua prossima mossa. Trattativa che per adesso resta congelata ma, come era già filtrato, anche stavolta non è saltata.

STRATEGIA — Di base il magnate americano continua a essere animato da un fortissimo desiderio di rilevare il club rossonero, ma poiché per ben tre volte nelle ultime tre settimane si è ritrovato una controparte che ha deciso di abbandonare il tavolo a un passo dall’accordo, sta scegliendo una tattica più attendista. La strategia è chiara: Mr. Li, se vorrà allungarsi la vita al comando del Milan, entro venerdì prossimo dovrà rimborsare a Elliott i 32 milioni che il fondo americano aveva versato come aumento di capitale al suo posto. Ecco, diciamo che nell’entourage di Commisso, anche se ovviamente nessuno lo dice apertamente, aleggia la sensazione che quello di Li sia un bluff. In altre parole, che quei 32 milioni non li abbia a disposizione. Se così fosse – è il ragionamento – Yonghong in settimana sarebbe costretto a dire sì, perché finire nelle mani di Elliott significherebbe perdere tutto.

CONTATTO — Commisso dunque si attende un passo, una mossa da Mr. Li, e allo stesso tempo lascia trapelare quella che ormai per lui è diventata un’esigenza basilare: il patron dei Cosmos vorrebbe trattare direttamente con lui, o quantomeno col suo braccio destro David Han, che nei giorni scorsi era stato a New York e con cui nelle ultime ore ci sarebbe stato un contatto. Non si può parlare di trattativa riaperta, ma è già qualcosa. Il senso è: basta intermediari, basta advisor e studi legali. O meglio, solo loro non possono più essere considerati sufficienti. A proposito di consulenze legali: mentre Commisso attende alla finestra, Mr. Li si è mosso, revocando l’incarico ad alcuni dei suoi advisor e in particolare all’avvocato milanese che lo stava assistendo nella trattativa a New York, affidandosi allo studio legale White & Case, che ha sedi (anche) a New York e Hong Kong. Segnale chiaro di come il presidente rossonero abbia intenzione di proseguire la trattativa.

PACCHETTO — Occorrerà quindi vedere, nel momento in cui Li dovesse rifarsi vivo con Commisso, quali saranno le richieste. L’offerta è nota: i 32 milioni di rimborso a Elliott, i 380 del debito complessivo con Elliott, 150 di investimento immediato nel club, il 30% delle quote azionarie e i ricavi del mercato cinese. Un pacchetto fin qui giudicato insufficiente da Li, che a quanto pare vorrebbe altro denaro. La settimana che arriva costringerà in qualche modo Yonghong a fare una mossa e Commisso si tiene pronto ed è già virtualmente calato nella parte del proprietario rossonero. Tanto da aver iniziato a lavorare sul faldone con cui il Milan si presenterà davanti al Tas e a pensare al modo in cui riorganizzare alcuni ambiti del club.

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