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Elliott: il paracadute made in USA

 

Il fondo statunitense sembra "proteggere" i rossoneri. Ma sarà davvero così?

 

Sono giorni caldissimi a Milano, non solo per le alte temperature, ma soprattutto per quello che accade a Casa Milan, punto nevralgico del mondo rossonero. Una sede costantemente collegata con gli States, luogo in cui risiedono sia il fondo Elliott che Rocco Commisso, il magnate americano che starebbe trattando l'acquisto del Milan. Una trattativa complicata, dal momento che Commisso sembra intenzionato ad imporre le proprie condizioni al presidente LI, ma si sa, il prezzo e le condizioni di una vendita le fa chi vende, non certo chi compra. Questo perché LI viene ormai dato da molti come sul punto di perdere tutto, ma le cose non stanno esattamente così. Secondo le notizie in nostro possesso infatti il presidente rossonero, nel corso della prossima settimana, verserà gli ulteriori 32 milioni prestati dal fondo Elliott, cosa che gli consentirà di attendere il prossimo mese di ottobre, vera scadenza del debito col fondo americano.

Altro aspetto importante è quello che riguarda lo stesso Commisso, un magnate il cui patrimonio conta la bellezza di 4,3 miliardi di dollari, cifra certamente importante, ma sarebbe davvero l'uomo giusto per il Milan? Lo stesso Commisso avrebbe dichiarato infatti di voler acquistare il Milan a titolo personale, dunque senza il coinvolgimento della Mediacom, la sua principale azienda. Per intenderci è come se SB avesse acquistato il Milan senza il coinvolgimento di Fininvest. Una buona notizia in parte, ma cattiva dall'altra. Questo porterebbe infatti ad un investimento diretto del proprio patrimonio nel Milan, ma quanto sarebbe disposto a versare nelle casse rossonere? Non a caso nelle ultime dichiarazioni lo stesso Commisso ha parlato di un progetto a lungo termine, ma il Milan ha necessità di tornare presto ai livelli di un tempo, e per fare questo servono fin da subito investimenti importanti.

In mezzo a tutto questo c'è però un pesante macigno, quello del fondo Elliott. L'hedge fund americano è sempre presente, e pur non avendo voce su un'eventuale cessione esercita la sua enorme pressione. Non va infatti dimenticato che in caso di mancato pagamento dei 32 milioni da parte di LI entro il prossimo 9 luglio (ipotesi remota al momento), il fondo Elliott potrà riscuotere il proprio pegno sulle azioni del clœb rossonero, con il conseguente passaggio del Milan nelle mani di Paul Singer. Ma al momento il presidente rossonero attende l'evolversi delle vicende societarie, pronto a versare la somma prevista, anche perchè risulta difficile pensare che chi ha investito quasi 1 miliardo nel Milan possa perderlo per 32 "miseri" milioni.

Ma il passaggio ad Elliott sarebbe davvero un dramma? Non è detto. Il fondo infatti venderebbe il clœb alla cifra più alta possibile, come prevede il regolamento di un'eventuale vendita e come dichiarato recentemente da Paolo Scaroni, membro del CDA rossonero. Questo va dunque a tranquillizzare chi teme una possibile svendita del Milan da parte del fondo americano, ma che potrebbe anche decidere per una gestione momentanea del clœb, così da aumentarne il valore e facilitare ancor di più la vendita. Al momento difficile dire se sarà ancora il Milan di LI, o il Milan di Commisso, o perchè no di un altro possibile socio (magari cinese), ma quel è certo è che la società rossonera ha una protezione importante, quella del paracadute Elliott.

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