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Mister Li, ma non poteva pensarci prima?

 

Yonghong Li ed il suo braccio destro Han Li adesso hanno fretta, ma muoversi prima...

 

Ma doveva arrivare l’Uefa con la sua scure a spingere Yonghong Li a cedere una quota (di minoranza o di maggioranza lo vedremo) in fretta e furia, non ci poteva pensare prima e fare le cose con calma?
In realtà le cose non stanno proprio così.
 
Diciamo che Mister Li la questione del socio la porta avanti da diversi mesi; è da tempo che sentiamo parlare di rifinanziamento del debito, di vari dossier sul tavolo, con banche di investimento che portano avanti proposte di acquisto provenienti da soggetti diversi ed alternativi tra loro.
La voce di un possibile ingresso di qualcuno in società si fa strada da tempo, si trattava solo di capire con quali modalità tutto ciò sarebbe avvenuto (e cioè rifinanziando tutto il debito con Elliott, o solo la parte che fa capo alla holding di Li e non quella che riguarda il Milan, ed altro ancora).
 
Diciamo che la vicenda ha subìto una accelerazione violenta a causa della mancata concessione del Settlement Agreement da parte dell’Uefa, eventualità che in società nessuno aveva mai preso in considerazione (SA concesso a tutti, anche a chi ha i conti molto più in disordine dei nostri). I grandi dubbi sollevati dall’Uefa, e la totale ingerenza in affari che neanche dovrebbero essere di competenza dell’organo calcistico europeo sotto la minaccia di sanzioni pesantissime e pericolosissime per il futuro del club milanista, hanno spinto Yonghong Li ed il suo braccio destro Han Li a mettere il turbo ai vari dossier per arrivare quanto prima alla risoluzione finale.
Del resto è impossibile anche solo pensare che un affare di centinaia di milioni di euro possa essere imbastito e risolto nel breve volgere di qualche giorno.
Si tratta sicuramente di trattative che vanno avanti da mesi che adesso è diventato importante chiudere al più presto.
 
Restano dei dubbi su quale alla fine cadrà la scelta dell’attuale proprietario cinese, se quella che prevede temporaneamente la cessione di una quota di minoranza che col tempo diventerà di maggioranza, se quella che precede la cessione di una quota di maggioranza ma che permette al proprietario attuale di conservare ancora il 25/30% del capitale (per portare avanti i progetti di sviluppo del brand in oriente) oppure quella che prevede la cessione del 100%.
 
Qualcuno smadonna contro Mister Li accusandolo di ritardare le operazioni perché vuole provare ad ottenere le condizioni per lui migliori, cosa del tutto legittima e che ognuno di noi farebbe fosse nei suoi panni.
Del resto è sempre molto facile fare l’omosessuale con il sedere degli altri.
 
L’importante è che la cosa adesso si risolva rapidamente per permettere al Milan di riorganizzarsi e riprogrammarsi per la prossima stagione, e che si vada verso la conclusione della vicenda facendo contenti tutti (chi cede e chi acquista).
Magari avendo un occhio di riguardo anche della solidità e delle buone intenzioni di chi diventerà il nuovo proprietario del Milan, cosa a cui la precedente proprietà, almeno stando ai fatti noti, non sembra aver dato la giusta importanza.

 

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