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Milan, testa e cuore a Nyon

 

L’attesa per il verdetto UEFA logora i tifosi, è un bene che non sia ancora arrivato?

 

Sono ore caldissime in casa rossonera, non solo per l’elevata temperatura di questi giorni in quel di Milano, ma soprattutto per l’attesa di quella che sarà la decisione dell’Adjudicatory chamber dell’UEFA. La camera giudicante è chiamata ad esprimersi – come sappiamo – sulla sanzione da combinare al Milan per la violazione del FFP, precisamente in relazione al pareggio di bilancio. I rossoneri, lo ricordiamo, pagano il pesante passivo di 220 milioni conseguito nel triennio 2014/2017, motivo per il quale la UEFA ha messo sotto processo i rossoneri. Un processo vero e proprio quello che coinvolge il Milan, dopo che la stessa UEFA ha rifiutato ai rossoneri sia il Voluntary Agreement (prima squadra a chiederlo) sia il Settlement agreement, accordo quest’ultimo già penalizzante per le società interessate, fra le quali le italiane Inter e Roma.

Le motivazioni dei rossoneri non sono state ritenute sufficienti dall’organo di controllo di Nyon, che ha rimandato ogni decisione alla camera giudicante. Da qui la preoccupazione della società rossonera e di tutti i tifosi, per una sanzione che può comportare, come ben sappiamo, anche l’esclusione dalle coppe. Ma la sentenza tarda ad arrivare. Il Milan infatti, con l’AD Marco Fassone a comando della spedizione, si è recato martedì in quel di Nyon per presentare alla UEFA le ultime carte difensive, ma la sentenza, attesa in 48 ore, tarda ad arrivare. Un buon segnale per i rossoneri? Difficile dirlo. Potrebbe trattarsi di un’attesa prevista, oppure, ed è questa la speranza, è possibile che la camera giudicante stia aspettando l’evolversi della situazione societaria. In casa rossonera sono infatti ore caldissime anche per quanto riguarda la proprietà, dopo che LI, è notizia degli ultimi minuti, non ha versato i 32 milioni del previsto aumento di capitale.

Cosa succederà ora? Difficile saperlo con certezza. La vicenda del closing e l’evolversi della gestione LI ci hanno insegnato che nulla è scontato, e che tutto può cambiare in poco tempo. Il punto fermo è che il presidente non ha inviato il previsto bonifico dell’ADC, questo può significare l’intervento immediato del fondo Elliott, ma può indicare anche l’arrivo in tempi brevi del nuovo socio di YongHong LI, ormai ad un passo dalle cessione di alcune quote del clœb rossonero. Da non escludere però una cessione del pacchetto di maggioranza, con i rossoneri che passerebbero dunque sotto la gestione di un nuovo proprietario. Fassone nel corso del processo di Nyon non ha fatto riferimenti al nuovo socio (le cui strade portano negli USA), questo per la mancanza di elementi certi, ma il mancato pagamento da parte di LI dimostra che qualcosa si sta muovendo. La continuità del Milan non è a rischio, non lo è mai stata e mai lo sarà, e l’augurio di tutti è che sia chiaro alla stessa Uefa. La giornata decisiva sarà lunedi, li sapremo se il Milan giocherà in Europa.

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