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L'Uefa e il FPF, due mostri da combattere

 

Mr. Li ha immesso circa un miliardo di euro nel sistema calcio in Italia; ci vorrebbe più rispetto per questo signore

 

L'Uefa, in questi ultimi anni (sostanzialmente dal 2009,) si è trasformato da organismo organizzativo in organismo finanziario. Lo ha fatto in maniera arbitraria, arrogandosi un diritto/dovere di controllo e sanzione di quei club che non hanno i conti in regola. Prendiamo ad esempio una società che ha perdite di bilancio annuali di una certa entità. L'Uefa quasi sempre ha condizionato la sua partecipazione alle coppe ad un patteggiamento (volgarmente chiamato SA), di durata triennale, in cui obbliga il club in questione a tenere una determinata politica di bilancio e condiziona il tutto con una serie di sanzioni eventuali.
Ora sorgono naturali e dovute due domande. Chi dà titolo all'Uefa di entrare all'interno della politica industriale di un club? Se una società sceglie la via dell'indebitamento per svilupparsi, chi è la Uefa per dirle no? Prendete il caso del Real Madrid. Negli anni 2000 ha contratto debiti bancari per centinaia di milioni di euro. Questi soldi sono stati utili per la creazione dell'attuale indotto Real che oggi veleggia spedito verso il miliardo di euro di fatturato annuale e che ha creato un ciclo di vittorie incredibile. Perchè il Real poteva farlo ed altri club non possono. La risposta ha solo un nome: fair play finanziario.
Seconda questione: vi pare ragionevole che l'Uefa commini una multa ad un club in difficoltà? Se un club ha realmente problemi economici la sanzione non solo non risolve il problema ma, semmai, tende a renderlo maggiore. Eppure questo prevede il massimo organo europeo e tutto ciò è dovuto esclusivamente ad una parola che sta rovinando il calcio: fair play finanziario.
Nelle prossime ore ci sarà una sentenza di condanna del Milan che verrà estromesso fuori dalle coppe sulla base di alcune considerazioni dell'Uefa che abbiamo già analizzato e sulle quali non intendiamo tornare. A noi, dal nostro piccolo punto di osservazione, pare di poter dire essenzialmente una cosa, ossia che questa onnipresenza dell'Uefa nelle politiche finanziarie dei club tutto è meno che una cosa positiva.
Oggi sul banco degli imputati c'è il signor Yonghong Li, presidente del Milan che finora, in meno di due anni, ha immesso nel sistema calcio in Italia qualcosa come un miliardo di euro. Credere al povero che trova i soldi dietro l'angolo e che ha ingannato tutti gli advisor dietro l'operazione, tutto è meno che qualcosa di serio. Spiace, spiace davvero che l'Uefa abbia tratto spunto da ciò per cavalcare un irrigidimento delle norme del FPF. Una parola che rimane mostruosa e che, negli ultimi anni sta facendo più danni della grandine.

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