Ordine

 

Milan senza EL: pensiamo positivo

 

Senza Europa League, la concentrazione di Ringhio & c. sarebbe volta tutta al campionato ed alla Coppa Italia, senza interruzioni

C’è un vecchio motto, caro al presidente Silvio Berlusconi, che recita più o menocosì: “Da un male può nascere un bene”. Adattiamolo ai giorni nostri e al caso specifico del Milan. Molte fonti, compreso quelle autorevoli che provengono dalla Roma federale e dagli uffici di Nyon, danno per scontata l’esclusione del club rossonero dalle coppe della prossima stagione. Farà molto discutere per un motivo semplicissimo che provo qui a riassumere: perché mandato a giudizio per il deficit accumulato nel triennio 2014-2017 addebitabile alla gestione precedente, il Milan ha finito col rispondere dei dubbi e dei misteri legati alla figura di Youghong Li, il presidente e unico azionista. È come se un cittadino qualsiasi denunciato per guida senza patente si ritrovi sotto processo per bancarotta. I danni maggiori, al netto dell’appello da celebrare a Losanna dinanzi al Tas, sarebbero all’immagine del Milan, conosciuto come il Real Madrid, con una bacheca colma di trionfi e di coppe. 
Sul piano strettamente economico invece la perdita secca è stata quantificata in 20milioni: di questi tempi e per un club che ne fattura 230-240 di milioni meno del 10% quindi.


Ma proviamo a immaginare lo scenario immediatamente futuro. Squadra condannata a giocare solo il campionato e la coppa Italia, pronta ad asciugare la rosa, a fare cassa con qualche cessione eccellente (Suso, Donnarumma) e a lavorare, col metodo Gattuso, per dieci mesi senza interruzioni e senza distrazioni settimanali. Siamo sicuri che sia proprio un danno irreparabile? Lo so, la tesi sadi paradosso ma è possibile cogliere nella storia recente e passata del Milan esempi dello stesso tenore. Dopo la squalifica dalle coppe per la notte di Marsiglia, Fabio Capello raggiunse la semifinale di coppa Italia e vinse lo scudetto, il primo dei 4 collezionati in 5 anni. È vero era un altro Milan. Ancora più indietro il Milan, all’epoca tra la gestione di Felice Colombo e quella sciagurata di GiussyFarina, fu capace di rialzarsi e di superare due retrocessioni in serie B, una per il calcio-scommesse e l’altra per incapacità tecnica. Franco Baresi rimase fedele al vessillo e fu l’inizio di una ricostruzione lenta esaltata dall’arrivo di Silvio Berlusconi che salvò il club sull’orlo del fallimento e lo portò in cima al mondo. Chissà perché ma conserivoidentica sensazione e penso che l’eventuale e assai probabile stangata dell’Uefa oltre a provocare qualche piccolo vantaggio sarà capace di cementaree moltiplicare l’affetto del popolo rossonero nei confronti della squadra.


Naturalmente il tutto a una condizione che il cinese trovi presto, molto presto, il socio capace di rifinanziare il debito di Elliott e di offrire segnali inequivocabili di continuità aziendale all’Uefa e non solo. Perché i dubbi e le perplessità hanno cominciato a circolare anche dalle parti di via Allegri dove, come si sa, il Milan pur avendo onorato ogni impegno, non ha ricevuto il minimo appoggio politico durante il contenzioso con la federazione europea.

 

banner orizz pubb mdtube

Su questo sito usiamo i cookies, anche di terze parti. Navigandolo accetti.