Il caso Kalinic
Atteggiamenti poco rispettosi da inizio ritiro ma il rifiuto di entrare a fine match contro la Nigeria ha fatto imbufalire il tecnico dei croati, Dalic
La tempesta era nell'aria e alla fine è scoppiata. Nikola Kalinic il ribelle torna a casa, il rapporto con il c.t. Dalic si è deteriorato in maniera definitiva sabato sera durante la partita con la Nigeria vinta dalla Croazia. Nei piani del tecnico, Kalinic avrebbe dovuto prendere il posto di Mandzukic nei minuti finali. L'attaccante del Milan però ha accusato un mal di schiena che non ha molto convinto Dalic, anche perché c'era un precedente: già a Liverpool, durante l'amichevole con il Brasile, l'ultima giocata prima di partire per la Russia, Kalinic si era rifiutato di subentrare accusando qualche fastidio fisico. La sua insofferenza alla panchina è diventata evidente nella prima serata del Mondiale croato e il c.t. ha meditato a lungo prima di prendere una decisione che lascerebbe la sua squadra con un uomo in meno. Ma l'inquietudine di Kalinic rischia di turbare l'atmosfera che si è creata nel gruppo.
Sabato sera, a Kaliningrad, Dalic ha mandato Pjaca in campo e ha preferito evitare scenate e tenere tutto sotto silenzio, anche per permettere alla sua squadra di godersi un successo che dopo il pareggio fra Argentina e Islanda proiettava la Croazia in testa al girone in maniera inaspettata. Ma le voci sono circolate in fretta: fra i giocatori qualcuno aveva intuito che stava per accadere qualcosa, e le confidenze fatte a un cronista amico hanno cominciato a circolare. Ieri Dalic non ha voluto rispondere a una domanda diretta su Kalinic e ha annunciato che oggi si sarebbe saputo tutto. Probabilmente avrà anche avuto bisogno di consultarsi con il suo staff e con Davor Suker, presidente federale. Nel pomeriggio, a Roshino, dove la Croazia si allena, il tecnico della Croazia darà la sua versione dei fatti. L'inquieto Kalinic rivivrà quello che ha vissuto con il Milan di Gattuso, quando il tecnico lo lasciò a casa prima della partita con il Chievo perché non si era allenato bene. In campionato Kalinic ebbe il tempo di farsi perdonare, ora c'è una differenza non da poco: che il Mondiale si gioca ogni quattro anni, e che dopo aver preso certe decisioni in un torneo così difficilmente si può tornare indietro.