Thiago: non è più il tempo
Il brasiliano si è detto pronto ad un ritorno in rossonero, ma il treno è ormai passato...
"Mi piacerebbe chiudere la carriera in rossonero". Queste le parole rilasciate nei giorni scorsi da Thiago Silva, difensore in forza al PSG e grande ex rossonero. Una sorta di "chiamata" al Milan, che non sembra intenzionato a rispondere, se non con un secco “no, grazie”. È quello che ci sentiamo di dire anche noi, e in queste righe proveremo a spiegare i pro e contro di un eventuale trasferimento. Non è la prima volta che si vocifera di un ritorno di Thiago Silva in rossonero, ma l’elevato ingaggio del giocatore e l’indisponibilità della proprietà parigina hanno sempre bloccato ogni possibile velleità. Fra i pro vi è certamente l'arrivo di un giocatore di esperienza, che ben conosce l'ambiente di Milanello, cosi come il fatto di ritrovare Rino Gattuso, suo ex compagno di squadra ed ora allenatore. Ma oltre a questo vi sono diversi contro, a cominciare dalla rosa stessa.
Il Milan è infatti ben coperto per quanto riguarda la linea difensiva, sia per i titolari che lato riserve, l'inserimento del brasiliano porterebbe dunque un sovraffollamento nel reparto arretrato. In relazione a questo c’è dunque il nodo legato all’impiego del calciatore. Thiago Silva difficilmente tornerebbe in rossonero per accomodarsi in panchina, pur con tutte le motivazioni del caso, ma chiederebbe certamente una maglia titolare. Ma si tratta di un qualcosa di impraticabile. Parliamo infatti di un difensore centrale, che dovrebbe prendere il posto di uno fra Bonucci e Romagnoli (fresco di rinnovo fino al 2023), ma i due sono più che intoccabili. Senza dimenticare la questione legata all'età. Sono infatti 33 gli anni del brasiliano, giocatore non più giovanissimo, e sebbene servano giocatori di esperienza il rischio è quello di acquistare un calciatore che ha già dato il meglio di sé. Thiago è ormai infatti un lontano parente dello straordinario difensore ammirato in rossonero, ed il suo rendimento a Parigi ha certamente deluso le attese.
Chiudiamo i contro con l’aspetto (forse) più importante, quello legato ai famosi ritorni. Tutti conoscono la famosa regola sui ritorni, regola che in quel di Milanello conoscono bene. Ne hanno fatto le spese calciatori importanti, quali ad esempio Sheva e Kakà, ma anche allenatori del calibro di Sacchi e Capello. Sono tanti i rimpianti fra i sostenitori rossoneri, per un esperienza rossonera chiusa precocemente da Thiago, a causa dell’ormai nota “estate 2012”, quella delle cessioni di Ibra e dello stesso Thiago Silva. E’ il momento che ha dato il via alle difficili annate rossonere, in virtù dei mancati investimenti da parte del presidente Silvio Berlusconi, culminate con la cessione del clœb nell’aprile 2017. Probabilmente con una permanenza al Milan del brasiliano parleremmo di un’altra storia, ma fa ormai parte di un passato che non si può cambiare. Nessuno scorderà il passato rossonero di Thiago Silva, difensore più forte al mondo in quegli anni, ma è ormai una pagina chiusa. Il Milan vuole scrivere altre pagine importanti, e per farlo deve guardare al futuro.