Milan, la difesa di chi non ti aspetti
Jacobelli e Bellinazzo, si schierano con il Milan nella "lotta" contro l'Uefa
In attesa del giudizio finale dell'Uefa, il Milan si ritrova due alleati insoliti. Il direttore di Tuttopsort Jaobelli e il giornalista del Sole 24 ore Bellinazzo. Due che di solito non sono mai stati troppo benevoli con il Milan, ma che nell'assurda vicenda Uefa-Milan si sono schierati dalla parte rossonera, a differenza di Malagò che ha lasciato solo il Milan nella sua battaglia legale.
Queste le parole di Jacobelli dalle pagine di Tuttosport: "A parte il fatto che risulta come la stessa camera investigativa abbia dato un’occhiata sin troppo sommaria (eufemismo) alla documentazione presentata dal Milan. a parte il fatto che i solerti Gnomi non hanno tenuto conto di tutti gli impegni finanziari onorati da Yonghong Li sin da quando è diventato presidente del Milan accollandosi pure i 220 milioni di debiti della gestione berlusconiana. A parte tutto questo, come la mettiamo con il conto economico del Psg che in questi anni è esploso alle sponsorizzazioni provvidenzialmente piovute sul club quando lo stesso si è dato alle spesi folli? L’Uefa fa la dura con il Milan sventolando la nuova linea dura del fai play finanziario, entrata in vigore ieri, quando sa benissimo che il club rossonero ha fatto tutto ciò che poteva e doveva per mettersi in regola. Intanto non si pronuncia sul caso Psg. La Figc deve intervenire politicamente a Nyon in difesa del Milan e, più in generale, degli interessi del calcio italiano. Che nelle coppe europee è già stato massacrato da alcuni arbitraggi designati da Collina. Adesso, la vittima sacrificale deve essere il club rossonero, della serie colpirne uno per educarne cento. È arrivato il momento di dire basta. E bisogna dirlo adesso". "A parte il fatto che risulta come la stessa camera investigativa abbia dato un’occhiata sin troppo sommaria (eufemismo) alla documentazione presentata dal Milan. a parte il fatto che i solerti Gnomi non hanno tenuto conto di tutti gli impegni finanziari onorati da Yonghong Li sin da quando è diventato presidente del Milan accollandosi pure i 220 milioni di debiti della gestione berlusconiana. A parte tutto questo, come la mettiamo con il conto economico del Psg che in questi anni è esploso alle sponsorizzazioni provvidenzialmente piovute sul club quando lo stesso si è dato alle spesi folli? L’Uefa fa la dura con il Milan sventolando la nuova linea dura del fai play finanziario, entrata in vigore ieri, quando sa benissimo che il club rossonero ha fatto tutto ciò che poteva e doveva per mettersi in regola. Intanto non si pronuncia sul caso Psg. La Figc deve intervenire politicamente a Nyon in difesa del Milan e, più in generale, degli interessi del calcio italiano. Che nelle coppe europee è già stato massacrato da alcuni arbitraggi designati da Collina. Adesso, la vittima sacrificale deve essere il club rossonero, della serie colpirne uno per educarne cento. È arrivato il momento di dire basta. E bisogna dirlo adesso".
Queste invece le parole di Bellinazzo sul suo profilo twitter:
"Non sono mai stato tenero con la proprietà del Milan. Ma se l'Uefa (fonte @nytimesworld) esclude club da coppe mi aspetto che spieghi perché Li e Elliot non garantiscono regolare continuità. Altrimenti esclusione non si giustifica. Il calcio italiano non lo merita. Parliamo del Psg?
Il Fair play guarda al conto economico e il Psg lo gonfia con sponsorizzazioni con parti correlate da anni. È molto più grave. Se poi si guarda a proprietà discorso cambia. Ma allora parliamo di altro. Non di Financial Fair play".