L'orgoglio oltre il rimpianto
Sono tantissimi i talenti sfornati dal settore giovanile rossonero negli ultimi anni che si stanno muovendo a suon di milioni. Verdi e Cristante gli ultimi di una lunga serie...
Verdi, Petagna, Cristante, Darmian, De Sciglio, Aubameyang. Oggi, tutti assieme, valgono più di 150 milioni. In comune hanno una cosa: provengono tutti dal vivaio del Milan.
Se a questi si aggiungono Donnarumma, Calabria, Locatelli, Cutrone e, perchè no, il compianto Astori, non solo si raddoppierebbe il dato economico, ma si avrebbe quasi una squadra completa.
Il Milan dalle loro cessioni e dalla loro gestione ha ricavato molto meno di quanto avrebbe potuto. Sia in termini economici, sia in termini di apporto sul campo. Ma nessuno di questi può appartenere alla categoria "rimpianti". Forse il solo Cristante, che però quell'estate permise ad un Milan in grande difficoltà di realizzare una buona plusvalenza e di acquisire Bonaventura.
Oggi questi nomi sono in auge sul mercato. Darmian è appena passato alla Juventus in arrivo da Manchester. Cristante sta per andare alla Roma per quasi 30 milioni. Verdi è vicinissimo al Napoli per altrettanti milioni. Aubameyang, vicino al ritorno in rossonero un anno fa di questi tempi, è passato all'Arsenal per quasi 80 milioni questo inverno.
Rimpianti no. Ma orgoglio si. Sintomo che negli anni il settore giovanile del Milan gestito dal trio Galliani-Bianchessi-Galli ha sfornato grandissimi talenti. Lo scouting del Milan, tanto vituperato, ha tirato fuori talenti del genere, che hanno fatto la fortuna delle squadre dove hanno giocato e che hanno smosso nel mercato oltre 300 milioni tra tutti i loro trasferimenti.
Il Milan, nonostante quello che sta accadendo, non può che ripartire da qui. Da quanto fatto di buono in questi anni. Le altre squadre puntavano a vincere i campionati con giocatori super fisici e più grandi di età. Il Milan puntava al gioco e a sfornare giocatori. E la strategia ha pagato dividendi.